È un progetto promosso da Mario Citelli e Elserino Piol: cinque iniziative di “tecno-net-services” al vaglio

Per crescere nell’attuale contesto economico e finanziario è necessario un giusto bilanciamento tra capitale e innovazione, con un’attività di scouting molto efficace per scoprire iniziative veramente valide e capaci di tradursi in un business imprenditoriale.

Non solo, per chi vuol nascere e crescere in Italia occorre anche disporre di agganci con il mondo internazionale del capital venture.

Sono queste due delle premesse su cui Neon Club basa la sua nascita, ossia aiutare coloro che hanno risorse finanziarie a intercettare idee da finanziare e trasformare in iniziative imprenditoriali.

Neon Club, ci ha spiegato Mario Citelli, che di questo organismo è stato uno dei promotori, insieme a altri personaggi di primo piano tra cui il mitico Elserino Piol (è lui il chairman di questo club di miliardari) si pone come advisor e interfaccia tra un rete conosciuta di investitori e il mondo, sempre dinamico, dei “tecno-net-services”, per usare le parole con cui questa iniziativa è stata presentata, per ora a un ristretto gruppo di operatori.

Il mondo a cui si rivolge, in altri termini, è quello dove le tecnologie non necessariamente sono il core ma svolgono un ruolo nella ideazione e creazione di nuovi servizi rivolti ai consumatori “emergenti”, alle energie pulite, ai new media, ai social network, al tempo libero e cosi via.

L’intento di questo Club è di diventare un laboratorio di idee e di offrire finanze e assistenza aggregando diversi e differenti investitori, business angels, anche granosi risparmiatori amanti del rischio e istituzioni finanziarie, incluse le banche e i fondi di private equity.

Il biglietto medio di ingresso, se così si può dire, è di circa 500mila euro: a tanto ammonta si vorrebbe ammonti l’impegno minimo di un investitore che voglia entrare a far parte di questo Club.

Il nostro programma, specifica Citelli, è di essere un veicolo per portare l’innovazione all’interno della comunità finanziaria, con un assistenza a entrambe le sponde, ovvero agli investitori da un lato e ai futuri imprenditori dall’altro. Per questo ci doteremo di risorse e capacità per analizzate i singoli progetti e discuterli con chi ha le risorse finanziarie e vuole investirle in questa direzione”. Insomma una specie di finanza alternativa, fornendo non solo capitali ma anche supporto nella elaborazione di business plan e di strategie, scenari e valutazioni di mercato, una rete di rapporti e, se occorre, anche risorse di management. Il supporto operativo spazia dal marketing all’organizzazione della forza commerciale, alla individuazione del modello organizzativo più adatto e, occorrendo, anche al recruitment di personale.

La precedenza – ci spiega il nostro interlocutore – sarà data allo sviluppo di prodotti e servizi capaci di rispondere a una nuova e insoddisfatta domanda. In tutto cercando di massimizzare il contenuto imprenditoriale e minimizzare i rischi. Non è prevista una iniezione preliminare di capitali ma solo una fee per prendere visione delle idee selezionate da finanziare. Altri aspetti sono in corso di definizione. Quel che è invece è già stato messo nero si bianco è il compenso per l’attività prestata da Neon Club: salvo deroghe è il 5% dei capitale raccolto, anche sotto forma di azioni.
In conclusione chi avesse delle idee ed è alla ricerca di capitali può scrivere a.citelli@neonclub fornendo una breve descrizione della idea, lo scenario di mercato, il modello organizzativo e operativo e ovviamente il “contributo” finanziario richiesto. Ci sono già investitori che hanno aderito ma i loro nomi sono custoditi gelosamente. Al momento sono cinque le idee a cui Citelli e Piol stanno lavorando: si tratta di iniziative di estrazione Ict, come le community e il cloud sourcing.