Le trasformazioni del Web hanno creato nuove possibilità per fare formazione: questi cambiamenti si estendono dalla dimensione individuale all’organizzazione dei processi di education all’interno delle aziende

Superato l’e-learning modellato sulla formazione tradizionale offline, si assiste alla comparsa di nuove modalità di apprendimento. I nuovi strumenti sono in grado di rendere il processo di formazione più partecipativo attraverso la costituzione di un ambiente aperto che stimola creazione, collaborazione e condivisione dei contenuti. Questi cambiamenti non implicano soltanto nuovi strumenti a disposizione per la formazione, ma anche evoluzioni radicali nella forma: nuove modalità di insegnamento incentrate sui cambiamenti nell’accesso e nella gestione delle informazioni, vale a dire un passaggio dalla formazione lineare all’apprendimento multitasking e multicanale, con l’impiego di diversi codici: testi, audio, immagini e video. Il Web si è ormai consolidato come piattaforma per la formazione; già l’avvento del Web 2.0 ha comportato importanti cambiamenti, tra cui una trasformazione a livello di contenuti: il passaggio da una struttura fissa del corso ad una struttura fluida. Ora la dimensione sociale della rete rende i contenuti aperti e mobili: la più importante differenza rispetto ai tradizionali sistemi di formazione a distanza è la valorizzazione della collaborazione orientata all’apprendimento. I social media portati all’interno dell’azienda diventano uno strumento utile per organizzare e fare la formazione accrescendo il valore delle proprie risorse umane. L’incontro tra l’e-learning e gli strumenti del Web 2.0 ha reso la formazione interattiva e dinamica liberandola dal processo lineare di apprendimento e ha reso possibili nuovi modelli e tipologie didattiche. Si riduce la distanza tra i formatori e gli utenti: attraverso l’uso delle chat e dei forum, gli utenti possono interagire con altri partecipanti e con i formatori sui contenuti stessi del corso. In origine, newsgroup e forum sono state le piattaforme più utilizzate in rete come luoghi di discussione e di formazione, ma in seguito soluzioni come i podcast e i sistemi wiki hanno creato un nuovo e più potente canale di formazione.

Podcast e wiki: sapere fluido e aperto
Il podcasting è una modalità di distribuzione di contenuti multimediali in logica asincrona. I dati possono essere fruiti in streaming oppure scaricati sui propri dispositivi portatili e la modalità di erogazione è la serialità: l’informazione è solitamente strutturata come l’insieme di episodi che vanno a comporre una rubrica tematica. I contenuti possono essere diffusi tramite il proprio blog, oppure attraverso un’applicazione dedicata come iTunes; il fruitore può così essere aggiornato sui nuovi episodi senza necessariamente passare dal sito Web. Queste caratteristiche rendono i podcast una delle piattaforme più versatili per l’erogazione dei contenuti didattici. In ambito lavorativo questa tecnologia viene incontro alle aziende nella possibilità di creare dei canali verticali formativi per distribuire contributi di approfondimento di diversa natura in modo da permettere alle persone di assistere a queste sessioni liberamente negli orari preferiti. Il punto di forza del podcasting rispetto alla visione in streaming dei contenuti è la possibilità di ascolto senza la necessità di essere connessi a Internet, per estendere le occasioni di utilizzo. Dispositivi mobile, come smartphone e tablet, in futuro avranno un ruolo sempre più importante per la formazione e stanno già comportando significativi cambiamenti legati alle possibilità date dalla geolocalizzazione e dall’uso di applicazioni in Augmented Reality a fini didattici. Offrire questo tipo di contenuti può essere una buona opportunità per le aziende per dare visibilità ai propri servizi e prodotti, esercitando anche una funzione formativa verso l’esterno. Ad un’altra esigenza rispondono i sistemi wiki, che nascono come applicazioni Open Source personalizzabili, per la creazione di siti Web con gestione dei contenuti aperti secondo la filosofia della co-creazione. Ogni documento conserva lo storico delle modifiche apportate, consentendo all’amministratore di confrontare le versioni e ripristinare lo stato precedente. Il sistema wiki si presta in ottica formativa all’organizzazione gerarchica di una grande mole di contenuti: per le aziende questo si traduce nella possibilità di creare contenuti didattici, glossari, manuali come risorse condivise, aprendo la possibilità di arricchire questi materiali grazie al libero contributo dei singoli utenti. Questi strumenti non solo stimolano una visione multiprospettica, ma svolgono un importante ruolo di integrazione culturale nel caso sempre più frequente di lavoro e telelavoro in contesti aziendali globalizzati.

Il social learning
I social network iniziano ad avere un ruolo anche in ambito formativo grazie alla comparsa di strumenti dedicati all’insegnamento o all’organizzazione della conoscenza. Per realizzare queste reti esistono applicazioni dedicate e servizi personalizzabili. I social network ci permettono di condividere il sapere e promuovere la collaborazione, sfruttando l’interattività e veicolando la multimedialità. Cambia il modo di apprendere e organizzare la conoscenza, per questo l’ultima evoluzione dell’e-learning viene definito social learning. Un segnale di come i flussi d’informazione e formazione all’interno del mondo delle aziende siano già permeati dai social media, è la crescente diffusione di LinkedIn e le possibilità di impiego di strumenti come Deliciuos o SlideShare e Twitter, all’interno dei gruppi di lavoro. Con LinkedIn, il più noto social network orientato al mondo professionale per la gestione e lo scambio della conoscenza nell’azienda e tra professionisti di diversi settori, oltre a condividere il proprio profilo, è possibile partecipare a gruppi di interesse su determinati argomenti, confrontarsi con altri professionisti del settore e mantenere ed estendere i propri contatti lavorativi. Delicious, strumento di social bookmarking, permette di condividere con altri i propri siti preferiti classificandoli secondo argomenti specifici. SlideShare, noto come servizio di condivisione delle presentazioni, offre ora anche la possibilità di allestire rapidamente dei meeting virtuali in Web streaming audio/video, senza l’utilizzo di applicazioni esterne, rivolti ai propri contatti attraverso i maggiori social network. Twitter, che grazie alla formula del microblogging pubblico viene utilizzato in azienda per segnalare rapidamente news, si presta particolarmente all’impiego come spazio di approfondimento post-corso di formazione per eventuali domande e considerazioni rivolte al tutor o ai partecipanti. In sostanza, adottare la logica dei social network per strutturare corsi di formazione interni comporta la costituzione di gruppi per condividere l’esperienza del corso, interagendo direttamente all’interno dello spazio comune con il formatore e gli altri partecipanti, con scambio e approfondimento di temi e contenuti.

Le persone come nodi della rete
La diffusione di strumenti quali podcast e wiki ha trasformato le modalità di formazione e apprendimento a distanza. L’e-learning da canale mono direzionale è diventato aperto, flessibile, fluido, caratterizzato anche da modalità di apprendimento informali. Questo crea le basi per nuove modalità collaborative che danno al singolo un ruolo attivo all’interno di una rete di comunicazione, costituendo uno spazio relazionale, in cui le persone interagendo con il sapere disseminato nella rete, estendono i confini del corso del corso di formazione. Così come il Web 2.0 comporta uno spostamento di baricentro in quella che è la creazione dei contenuti, il social learning abilita un interscambio a valore aggiunto della conoscenza. Apprendere attraverso i social media significa allora divenire un nodo all’interno di una rete che possiede una conoscenza e contribuire attraverso la crescita individuale ad estenderla con il proprio contributo. In origine l’e-learning aveva aperto la strada alla dimensione interattiva, ora il social learning ne amplifica la dimensione sociale.