La rilevanza della Rete nei modelli di business di un buon numero di imprese nazionali fa registrare un aumento della domanda di professionisti dei social network e di altre declinazioni del Web interattivo

Indicato da più parti come una delle leve strategiche oggi essenziali a sviluppare e a incrementare la Business Agility delle imprese (da intendersi come la capacità di un’organizzazione aziendale di intercettare e di interpretare i cambiamenti del mondo esterno nell’ottica di una maggiore efficienza operativa dei propri asset), negli ultimi tempi il Web 2.0 è al centro di un interesse generalizzato da parte del mercato italiano del lavoro. Non solo diversi vendor IT, tra cui Cisco e IBM, ormai da diverso tempo stanno investendo parti considerevoli dei budget a disposizione per il potenziamento dei social network quale strumento di marketing e di collaborazione interna, ma le stesse aziende clienti esibiscono una richiesta in costante aumento per quanto riguarda figure professionali esperte nelle tecnologie del Web 2.0.
La conferma del trend in atto arriva da Luca Cecilia, Responsabile Divisione ICT della società dedicata allo sviluppo del mercato del lavoro Gi Group, che spiega: “Oggi l’interesse verso la capacità del Web 2.0 di ampliare e migliorare le modalità di contatto e di comunicazione con la base dei clienti è diffusa presso tutti i tipi di azienda. Questo perché, a livello di marketing, si è consolidata la necessità per le imprese di innovare le modalità di presentazione dei propri prodotti e servizi, guadagnando visibilità e consenso sul mercato attraverso un contatto immediato, diretto e interattivo con gli utenti sulla Rete”.
In particolare, alla luce dell’aumento progressivo della presenza sul mercato di aziende attive nei canali dell’e-commerce, sono sempre di più le realtà che fanno dello sviluppo di adeguate infrastrutture informatiche il proprio core business, indipendentemente che si tratti di risorse tenute in casa o esternalizzate grazie al Cloud Computing.
Tutto questo, dunque, fa crescere la richiesta di figure professionali in grado di gestire una complessità “non solo tecnica, ma anche di contenuti” da cui, spesso, dipende la competitività di un marchio sul mercato di riferimento.
“È possibile classificare i profili dei candidati richiesti per macroaree di attività – dettaglia Cecilia –: ideazione, progettazione, marketing e realizzazione. La domanda maggiore è indirizzata verso i Search engine marketer, i Community manager, gli Advertising manager e i Web developer, questi ultimi in assoluto i più ricercati”.
Gli skill tecnici richiesti fanno riferimento ai linguaggi più attuali (Xhtml, Xml, Java, Flex), anche se, per la maggior parte delle aziende, istituire dei corsi di formazione per i neo assunti, in aggiunta alle attività didattiche di aggiornamento, in ogni caso necessarie, non rappresenta un problema.
E per quei professionisti che mostrano di avere creatività e iniziativa, il futuro in azienda può aprire interessanti opportunità. “In un’organizzazione in cui al Web 2.0 viene riconosciuto un valore strategico, gli esperti del settore possono ritagliarsi un ruolo sempre più di contenuto, potendo ambire al ruolo di analista funzionale o di project manager e, via via più su, di direttore marketing o commerciale – conclude Cecilia –. Le retribuzione medie, poi, variano dai 25.000 euro lordi annui per un neo assunto a 35.000, ma non mancano casi di compensi straordinari fino a 70.000 euro”.