Dai casi di successo di Amica Chips e Ferrero, emergono nuovi modi di sfruttare gli investimenti in It nel settore Food&Beverage, fondamentale per il nostro Paese ma spesso arretrato quanto a infrastrutture tecnologiche

Simbolo e interprete del Made in Italy nel mondo, meno toccato rispetto ad altri settori dal rallentamento della produzione causato dalla crisi economica ma non ancora allineato agli standard europei per quanto riguarda la dotazione e l’utilizzo delle risorse informatiche. È questo, a grandi linee, il ritratto del settore Food in Italia, che potrebbe ottenere un’ulteriore spinta competitiva, dalla posizione di vantaggio che già ricopre, se solo fosse in grado di mettere in atto una strategia di investimento nelle infrastrutture It più ordinata e strutturale.

 

Amica Chips e l’Edi Crossgate

Enrico Serotti, responsabile Ict – Edp di Amica Chips racconta: “Facciamo uso di una soluzione di Edi perché spinti a questo dai contratti con la Grande distribuzione, che negli anni scorsi ci hanno portato ad adottare una metodologia di interscambio delle fatture e del materiale documentale associato agli ordini completamente automatizzato, rendendo tutte le operazioni più agevoli e immediate”.

L’azienda lombarda, che nel 2008 ha scelto di implementare all’interno del proprio sistema informativo la soluzione Edi di Crossgate per la gestione del workflow documentale riferito al ciclo degli ordini, delle fatture e delle bolle fornitore/cliente, ha volto il proprio interesse alle opportunità offerte dall’It soprattutto in un’ottica di internazionalizzazione del business.

“Quando valichi i confini nazionali e cominci a confrontarti con aziende per le quali l’Edi e l’informatizzazione del ciclo di produzione e distribuzione sono la norma e non dei casi di eccellenza, ti rendi conto che per reggere il ritmo della globalizzazione è necessario avvicinarti il prima possibile a quelli che, internazionalmente, sono considerati ormai degli standard in termini di tecnologia” prosegue Serotti.

Da questo punto di vista, l’impegno di Amica Chpis non si è fatto attendere. Qualche tempo dopo l’implementazione del servizio Crossgate, che ha permesso ai responsabili del reparto produzione di raggiungere un più elevato livello di precisione nella compilazione delle fatture, a fronte di una sensibile riduzione dei tempi e delle risorse necessari per la loro emissione e l’invio presso il cliente, la società ha infatti proceduto a migliorare la qualità degli asset dedicati all’Erp e alle applicazioni di Crm.

“Con l’Edi abbiamo risolto il problema dell’ottimizzazione della gestione documentale, raggiungendo il duplice obiettivo di ridurre i tempi e i costi, ma restava aperta la questione di come fare a rendere maggiormente coesa l’organizzazione del lavoro tra i vari reparti. Per questo, passo dopo passo, abbiamo portato avanti un’attività di costruzione di un Erp aziendale ‘open’, cioè ibrido tra diversi marchi e tecnologie” spiega l’It manager.

Ibm, Windows, Galileo: questi i nomi che compongono la struttura gestionale di Amica Chips, a indicare una linea di evoluzione del settore del Food fondata sull’adozione e l’utilizzo di tecnologie aperte. “Per il nostro mondo credo che la soluzione migliore sia quella che guarda a un ambiente informatico aperto, per via della flessibilità e scalabilità richiesta dalla nostra attività ma anche per la necessità di dover conciliare, ogni giorno, le esigenze di diversi professionisti” conferma il manager.

Su tutti, gli agenti di vendita, da qualche mese oggetto di ‘esperimento’ da parte della squadra di tecnici coordinata da Serotti. “Si tratta di professionisti che ogni giorno stanno sul territorio per chiudere i contratti con i clienti, e per i quali stiamo sviluppando specifiche applicazioni mobile su smartphone utili a creare collegamenti diretti con il sistema informativo centrale” dettaglia l’It manager.

A quanto pare il caso di una specifica categoria di dipendenti è sufficiente per fornire al management aziendale lo spunto necessario a portare a compimento l’evoluzione di un settore che sembra dovere fare ancora propri i vantaggi e i benefici dell’Enterprise 2.0.

 

Ferrero: mass customization in tre mesi

Ferrero, storica azienda italiana che nel ‘46 era poco più di un laboratorio dolciario artigianale, scelse fin dall’inizio di non rimanere confinata ad Alba, e corse il rischio di avviare uno stabilimento nella remota Germania. A oltre cinquant’anni da quell’esordio, la società non ha perso la voglia di applicare strategie innovative a prodotti che sono rimasti quasi immutati nel tempo.

Enzo Bertolini, Cio del gruppo Ferrero, intervenendo a Milano al Tomorrow’s Leaders Day ha dichiarato: “Stiamo cercando di adattare le nostre capacità di saper fare impresa sia alle realtà in via di sviluppo, sia ai grandi mercati orientali. Dietro questa scelta ci sono sfide importanti. Per fare un’esempio abbiamo aggredito il mercato indiano dei pastigliaggi vendendo i nostri TicTac in confezioni piccolissime da quattro pastiglie, adatte alla modesta capacità di spesa dei consumatori locali”.

Bertolini ha anche citato un’esperienza molto innovativa di applicazione della tecnologia It al suo business, che ha permesso a Ferrero di mettere in piedi in tre mesi un sofisticato sistema di mass customization via e-commerce.

Il progetto prevedeva di offrire ai consumatori la possibilità di comporre a piacere la propria scatola di praline attraverso un’interfaccia online, e vedersela consegnata direttamente a casa. L’esperimento, lanciato in Francia, ha dovuto affrontare e risolvere notevoli problemi logistici. La scelta del paese è stata dettata dalla leggendaria efficienza del servizio postale francese. Bertolini ha aggiunto: “Abbiamo usato piattaforme tecnologiche assolutamente up-to-date. L’infrastruttura è stata realizzata appoggiandosi a una tecnologia cloud acquisita da Amazon. Abbiamo approntato packaging specifici per affrontare il rischio di danni da trasporto e le poste francesi ci hanno consentito un processo di delivering trasparente a tutti consumatori, con consegna in 48 ore in qualsiasi punto della Francia”.