Come mobile e social stanno cambiando il modo di fare business e quanto la tecnologia digitale può far crescere l’economia italiana

Lo scorso febbraio si è svolto a Milano il Mobile Forum di Innovation Group, occasione importante per fare il punto sull’approccio nuovo che l’uso di smartphone e tablet sta portando in tutte le attività del mondo dell’Ict. Tra gli interventi, Leorizio D’Aversa McKinsey & Company Partner, ha sottolineato come lo sviluppo dell’economia digitale possa creare ricchezza, specie in un paese come l’Italia, ancora indietro in termini di diffusione del digitale.
La trasformazione in vantaggi per l’economia reale dell’impiego delle nuove tecnologie avviene prima di tutto per il contributo immediato che danno alla crescita del Pil, ormai dimostrato da tutte le analisi. In Italia il contributo dell’Ict al Pil è del 2%, ancora basso rispetto ad altri paesi europei, ma resta la voce interessata da maggiore crescita. Ci sono poi i posti di lavoro qualificati che si creano, l’aumento di produttività e della capacità delle aziende di crescere ed esportare.
Ma cosa frena lo sviluppo del digitale in Italia? Il primo punto è quello delle infrastrutture, o meglio dell’accesso alla banda larga, anche se per alcuni versi sopravvalutato. Per D’Aversa “il problema non è l’oggi ma il futuro. Le tecnologie e gli utilizzi di domani richiederanno un’ampiezza di banda ben più ampia di quella attuale. Guardando le statistiche ci sono paesi che sono già pronti, altri che stanno investendo e noi un po’ indietro.” Più grave è il gap di propensione all’ecommerce dei consumatori italiani, che mostrano ancora troppa diffidenza verso l’acquisto online rispetto alla media europea. Anche le Pmi in Italia sono poco attive sul Web, e manca la percezione dei vantaggi che una presenza online importante può offrire a una piccola impresa. In questo senso sarebbe fondamentale l’esempio della Pubblica Amministrazione, che dovrebbe procedere allo switch-off dei servizi tradizionali in favore di quelli basati su tecnologie digitali.
Sergio Mancuso, responsabile di Innovazione Economia e Sviluppo del comune di Milano ha parlato della prossima implementazione del Wi-Fi pubblico e gratuito sul territorio del capoluogo lombardo, che verrà realizzato con un’accurata scelta dei protocolli in modo da offrire un servizio ai cittadini senza scontrarsi con gli operatori a pagamento.
“Personalmente credo che la rete per definizione sia libera” ha dichiarato Mancuso, “e che porre limiti a questa libertà concettuale sia incongruente e sia un limite per il mercato, non tanto per la Pubblica Amministrazione”.
Marco Millefiorini, partner di Accenture, ha parlato della pervasività del mobile nella nostra attività. Alcuni dei settori raggiunti prima di altri dalla rivoluzione mobile sono il retail, l’insurance, il finantial trading, il mondo della business information che deve confrontarsi con il flusso di dati proveniente dai Social Network, per non parlare di chi lavora in ambito vendite, ma anche l’attività medica.
Quanto ai trend per il futuro, la prima cosa che cambierà sarà il modo di comunicare, che presto diventerà 100% dati, mentre ora ci si divide ancora tra voice e data. Si prevede che negli Stati Uniti già nel 2013 il traffico dati sarà superiore a quello voce. Questo comporterà la nascita di un modo nuovo di fare enterprise business. Tutto sarà on-the-go sfruttando le potenzialità dei nuovi device e la presenza dei dati interamente in cloud faciliterà questo passaggio fondamentale.