Una fiera di Roma attiva e vitale ha aperto le porte alle energie migliori della vituperata Pubblica amministrazione. La speranza viene dall’innovazione tecnologica e la sensazione è che qualcosa si stia veramente muovendo

“Infrastrutture tecnologiche, clouding, smart city: sono alcune delle scelte strategiche determinanti per il nostro futuro, in relazione alle quali non ci è consentito commettere errori”. È quanto affermato senza indugi dal Presidente del Consiglio Mario Monti, di fronte a una platea gremita, durante il convegno di apertura della XXIII edizione del Forum Pa. Tema portante dell’appuntamento 2012 è stato “Agenda digitale, Semplificazione e Sviluppo nell’Open Government”, proprio a sottolineare come, la penetrazione a più livelli dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, sia uno dei puntelli fondamentali sui quale far ripartire la crescita del sistema Italia. Al meeting inaugurale, che recava il titolo “Agenda digitale, sviluppo, semplificazione: la via italiana alla crescita”, hanno partecipato anche il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi e il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo. A testimonianza dell’interesse e dell’impegno del Governo per quanto riguarda gli obiettivi dell’Agenda digitale, per la cui realizzazione, all’interno del Decreto ‘Semplifica Italia’, il marzo scorso è stata istituita la Cabina di regia che vede coinvolto attivamente anche il Ministero dello Sviluppo Economico.
La modernizzazione del Paese e il ritardo tecnologico che abbiamo accumulato verso il resto d’Europa, non può compiersi senza una puntuale digitalizzazione della Pubblica amministrazione. “Per effetto dell’evoluzione tecnologica e dell’innovazione, la formazione e l’aggiornamento rappresentano oggi un imperativo per tutti senza distinzione di età e ruolo”, ha spiegato Monti: “Esigenza amplificata in particolare per i dipendenti pubblici, che si trovano ad affrontare sfide aggiuntive quali l’efficienza dei servizi, l’ammodernamento della macchina burocratica, la digitalizzazione dei processi”. Secondo il premier le riforme intraprese negli ultimi anni hanno impresso un’accelerazione notevole a queste sfide e i risultati conseguiti ad oggi sono incoraggianti. Occorre perciò perseverare senza esitazioni sulla strada dell’efficienza. “Una Pubblica amministrazione efficiente”, ha sottolineato, “è essenziale per la competitività del Paese e per garantire ai cittadini il pieno esercizio dei propri diritti e doveri”.Non solo: per il Presidente del Consiglio la realizzazione dell’Agenda digitale, deve produrre un nuovo ‘patto di cittadinanza’, che utilizzi le nuove tecnologie per creare le comunità intelligenti e fare da ponte tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni. “Abbiamo gli strumenti per fare dialogare la Pa con i cittadini in modalità esclusivamente telematica: dall’identità digitale alla possibilità di chiedere l’autorizzazione per aprire una nuova impresa fino alla prenotazione e al pagamento di una visita diagnostica”, ha spiegato Monti: “Non sono utopie ma cose vere e reali che esistono nel nostro Paese e che, però, dobbiamo sistematizzare e diffondere”. Con un occhio sempre attento alla spesa: “La spending review”, ha affermato, “non deve essere uno sforzo una tantum ma deve entrare nella cassetta degli attrezzi della Pubblica amministrazione”.
Concorde anche Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale, secondo cui in Italia esistono le condizioni normative per avviare lo switch off della PA e la riqualificazione della spesa pubblica attraverso le nuove tecnologie.

 

Parola d’ordine: ritrovare la fiducia
“Digitalizzare la Pa non vuol dire però solo adeguare gli strumenti in uso”, ha detto il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi: “Ma significa esercitare una vera e propria leva per ripensare razionalmente i modelli informativi e i servizi online per i cittadini e le imprese”. Che non devono mancare di un elemento imprescindibile: la fiducia tra chi governa e chi è governato. In proposito l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia David Thorne ha portato l’esempio statunitense: il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha infatti sottoscritto il Memorandum on Transparency and Open Government, dove si afferma che il Governo lavorerà per istituire un sistema di collaborazione, partecipazione e trasparenza per i cittadini. “Grazie agli strumenti offerti da internet e dalle nuove tecnologie”, ha spiegato Thorne, “oggi è possibile garantire una maggiore apertura delle amministrazioni pubbliche e la Casa Bianca sta promuovendo quest’idea sia a livello federale e locale, che internazionale”. Per incentivare la trasparenza presso le amministrazioni pubbliche e sollecitare la lotta alla corruzione, lo scorso settembre gli Stati Uniti hanno lanciato la Open Government Partnership; vi partecipano 43 Paesi, fra cui l’Italia. Ma il nuovo abbecedario della Pa deve contemplare anche termini quali ‘innovazione sociale’, ‘partecipazione’, ‘inclusione’ e ‘sostenibilità’. Nel suo intervento, pacato ma fermo, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo ha affermato che la vera sfida che ci attende è il supermento della crisi attraverso una crescita responsabile e partecipativa: “La società è cambiata, è diventata più mobile e aperta alle persone e alle informazioni e tutto questo ha fatto emergere nuovi bisogni e nuove sfide: dall’integrazione a inedite forme di cittadinanza, alla maggiore trasparenza d’informazioni, di coinvolgimento democratico, di partecipazione ed espressione” . Secondo Profumo si tratta di questioni urgenti che non possiamo eludere e che i tradizionali sistemi economici, politici e istituzionali, spesso non sono in grado di affrontare. Serve dunque una spinta innovativa che non viva la tecnologia in modo autoreferenziale ma che parta da questa per investire tutta la società, ripensando la modalità e l’offerta di servizi di utilità sociale. “E’ quella che chiamiamo social innovation”, ha detto il Ministro, “che riguarda ogni aspetto della vita dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e del rapporto tra Stato e cittadino: ogni euro che investiamo in tecnologia è un euro che deve ritornare ad essere investito anche nel sociale”. Un esempio pratico di quanto espresso dal titolare del dicastero dell’Istruzione, Università e Ricerca è rappresentato dalle smart city. Ad oggi oltre il 50% delle persone vive raggruppata nel 2% della superficie del pianeta. Nel prossimo futuro dobbiamo rendere le città ‘intelligenti’, ossia capaci di operare scelte economicamente convenienti ma innovativamente buone e sostenibili. A tale proposito il Ministro ha annunciato lo stanziamento da parte del Governo di 700 milioni di euro per le Regioni del Nord per i progetti sulle comunità intelligenti, che segue quello per le Regioni del Sud.
Nella fase finale dell’incontro, il ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi ha sottolineato come sia proprio nei periodi di crisi, che gli Stati sono chiamati ad adottare programmi comuni reattivi e proattivi, in grado di sollecitare e favorire la ripresa. “Paradossalmente”, ha dichiarato il Ministro, “il momento di crisi che stiamo attraversando apre delle opportunità per individuare nuovi strumenti e nuovi programmi”.
Patroni Griffi ha poi rivolto una sollecitazione alla Pubblica Amministrazione: “Il comparto pubblico”, ha proseguito il titolare del ministero di palazzo Vidoni, “deve urgentemente recuperare la reputazione perduta, migliorando le performance e individuando dei modelli non di cogestione ma di coinvolgimento delle autonomie e dei lavoratori”. Secondo il Ministro non esiste una politica per la Pubblica amministrazione ma la PA deve partecipare e contribuire con impegno alla politica generale.
In questo senso il Ministro della Funzione pubblica ha anche annunciato un protocollo sperimentale sulla prevenzione della corruzione in collaborazione con l’Anci, il Ministero dell’Interno e la Regione Campania. “Quanto alla trasparenza” , ha concluso Patroni Griffi, “occorre sempre tenere presente che è il collante che mette insieme tutte le politiche di una buona Amministrazione”.