Microsoft mette in vendita Surface che nelle sue evoluzioni successive potrebbe diventare il client ideale e più conveniente per le aziende che passeranno a Windows 8. Il cambio di strategia è forte

Era stata a lungo attesa, anticipata, preparata, e finalmente il 26 ottobre Microsoft ha fatto la sua mossa: la presentazione di Windows 8 ha coinciso con l’annuncio di un nuovo corso del gigante di Redmond, non solo perché l’ultima versione del celebre sistema operativo promette di rivoluzionare il modo di lavorare con PC e tablet, ma proprio perché in quest’ultimo ambito ha visto la luce Surface, appunto la tavoletta targata Microsoft in tutto e per tutto (software e hardware). L’istrionico Steve Ballmer ha sottolineato come l’azienda si sia impegnata, con un investimento durato anni, a confermarsi protagonista del mercato: un’affermazione che è facilmente condivisibile per quanto riguarda il contesto dei sistemi operativi (con qualche piccolissima riserva), che però suscita qualche lecito dubbio nell’ambito dei tablet.
Che mutamenti importanti fossero in atto già da tempo lo si era intuito verso fine agosto, quando Microsoft ha cambiato il proprio logo dopo 25 anni, con una linea più sobria e riquadri più definiti. Parallelamente pure Windows stava per trasformarsi ed ecco che oggi troviamo una rottura quasi completa con gli schemi del passato. L’interfaccia odierna non ha francamente più nulla a che vedere con quella sulla quale un miliardo di utenti di tutto il pianeta sono cresciuti, specie nella versione RT del nuovo sistema operativo, rappresenta un mutamento forte, radicale, che certamente nasce da una pressione del mercato che negli ultimi 24 mesi ha preso un’altra, o almeno una nuova, direzione. Ricordiamo comunque che nella versione per Cpu x86 il supporto di mouse e tastiera sono garantiti e sotto le mattonelle del nuovo layout persiste con poche novità l’interfaccia vecchio stile di Windows 7, una scelta necessaria per garantire la compatibilità con le attuali applicazioni e traghettare gli utenti verso un futuro in cui tutti i software saranno app a portata di dita.
Sul tema tablet i signori di Redmond sanno di aver già perso un treno, che quanto meno è transitato nelle prime stazioni senza di loro, e stanno quindi cercando di salire su questo convoglio in corsa, peraltro assai spedita. Diciamo che ancora una volta si sono “ispirati” a quanto è uscito da quel di Cupertino, visto che le App e il touch sono il nuovo paradigma di Windows 8 e Surface: vi sono però alcuni aspetti differenzianti, a partire dalle dimensioni del tablet stesso che, giusto per aggiungere un’altra misura, ha una diagonale di 10,6″. Per non parlare poi della robustezza, già enfatizzata un po’ di tempo fa da Steven Sinofsky (presidente della Divisione Windows), che era salito sul nuovo tablet trasformato in skateboard, e riconfermata da Panos Panay (general manager di Surface) che durante la serata del 26 lo ha fatto cadere per terra da un metro, riprendendolo e mostrandone poi il perfetto funzionamento. La scelta di Microsoft è poi quella di puntare sugli ibridi, quindi non solo sul Surface con la sua interessante cover/tastiera (questo il motivo di quel mezzo pollice in più degli altri), ma su tutta un’ampia gamma di laptop che si trasformano in tablet: qui lo schermo si stacca dal resto, ma la fantasia dei costruttori ha portato ad altre soluzioni originali, con tastiere rimovibili o a scomparsa.
Il lancio di fine ottobre ha visto come per i precedenti eventi Microsoft, la presenza dei principali produttori, fedelissimi alleati della software house. Finora.
Sì, perché nonostante l’atmosfera trionfale, i sorrisi e soprattutto i primi prodotti già pronti da parte degli hardware vendor, molti di questi si stanno facendo qualche legittima domanda. Detto con molta chiarezza, se il Surface avrà successo, quanto diminuirà la quota di mercato dei partner Microsoft? Ogni produttore in questo fa caso a sé stante. Se Samsung può permettersi di abbracciare la piattaforma Windows in ogni area, dai Pc ai tablet agli smartphone, e mantenere comunque la leadership su Android, nessun altro vendor è come il colosso coreano e produttori come Asus o Acer, dovranno pensare bene che peso dare ai propri investimenti su Windows e su Android. Perché a Redmond il ruolo dei comprimari è sempre andato stretto e non fanno mistero di volere diventare leader nel crescente mercato dei tablet: hanno tutte le carte per farlo, proiettando Surface, magari nella futura versione compatibile x86, come il thin client del futuro per ogni azienda. Anche a costo di inimicarsi i partner di lunga data?