Un progetto di Open Data sperimenta l’evoluzione dell’Infrastruttura Geografica della Regione Emilia Romagna. Realizzato da Dedagroup ICT Network, permette geolocalizzazione di informazioni pubbliche e di dati provenienti da banche dati private. 

Nella visione di Dedagroup ICT Network il presupposto fondamentale della Smart City come ecosistema è che il governo del territorio e delle città sposi i principi dell’Open Government: collaborazione, trasparenza e partecipazione. Il ruolo del soggetto pubblico, in questo scenario, è creare le condizioni perché il sistema si sviluppi, con la partecipazione e interazione continua di tutti i soggetti coinvolti. Si tratta quindi di attivare un processo virtuoso capace, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello comunicativo e organizzativo, di individuare le informazioni digitali relative a ciò che avviene nella città. Integrando le diverse fonti ed elaborando i dati attraverso complessi algoritmi predittivi e è possibile rendere fruibili le informazioni, nel momento giusto e nel contesto giusto, ai soggetti che ne hanno bisogno.“In altri termini noi osserviamo” dice Luigi Zanella, Direttore Business Development di Sinergis, società del gruppo Dedagroup ICT Network specializzata in Sistemi Informativi Territoriali
 “che il modello di Pubblica Amministrazione digitale che si sta consolidando a livello internazionale è quello che fa leva sulla standardizzazione di Open Services e Open Data come mezzo per l’integrazione fra le informazioni della Pubblica Amministrazione e dei privati, al fine di realizzare applicazioni innovative per la Smart City. L’integrazione deve avvenire sia fra i sistemi del singolo ente sia fra sistemi di enti diversi; il risultato deve essere indipendente dall’origine dei dati e deve fornire una vista d’insieme completa e aggiornata”.
Un ruolo rilevante nella Smart City è rivestito delle informazioni geografiche e dai sistemi a supporto dell’integrazione di fonti dati esterne ed interne alla Pubblica Amministrazione con il territorio che permettono di monitorare, analizzare e prevedere gli eventi. I dati geografici pubblicati dagli enti locali sono gli Open Data più utilizzati dalla rete perché permettono la geolocalizzazione di altre informazioni pubbliche così come di dati provenienti da banche dati private. La conoscenza dettagliata del dato territoriale costituisce sia la premessa fondamentale che l’ossatura portante della Smart City.

 

La soluzione GetLOD per l’Emilia Romagna
Per contribuire alla realizzazione del modello di Smart City, la Regione Emilia-Romagna ha sviluppato, in collaborazione con Sinergis e Planetek Italia, società di consulenza per lo sviluppo di sistemi GIS, GetLOD,  una soluzione innovativa che consente, in maniera automatica, di rendere disponibili come Open Data e come Linked Open Data (formato RDF/XML) dati e metadati gestiti dall’infrastruttura di dati territoriali facilitandone così l’aggregazione con altri dati, l’elaborazione e l’analisi. La soluzione presentata a Smart City Exhibition lo scorso ottobre a Bologna rientra nell’ambito di un progetto di sviluppo evolutivo dell’Infrastruttura Geografica del sistema degli enti del territorio emiliano-romagnolo: è progettata per potersi adattare a realtà differenti, in quanto interopera con l’Infrastruttura Geografica attraverso servizi standard (OGS WFS, OGC CSW) ed è perfettamente integrata con il portale Open Data Emilia-Romagna.
GetLOD nasce dall’esigenza di massimizzare il valore dei dati geografici che, resi accessibili in maniera conforme ai formati standard di riferimento per gli Open Data, anche se pubblicati in modo indipendente da diversi soggetti, possono essere incrociati liberamente da terze parti, pubbliche e private. Qualsiasi applicazione informatica, grazie al formato aperto e standardizzato, può così accedere a questi dati e riutilizzarli in modo creativo sfruttando, per i propri obiettivi, le relazioni (link) fra informazioni eterogenee. Un vantaggio concreto che può consentire ad esempio, ad un ente di mappare sul territorio le proprie banche dati anagrafiche, ad un’azienda che distribuisce il gas di correlare i propri contatori ai fabbricati serviti, ad un’azienda di trasporti di correlare i percorsi dei propri mezzi al grafo delle strade regionali. Allo stesso tempo la soluzione si presta a supportare lo sviluppo commerciale di un’azienda, permettendo di mappare sul territorio i propri clienti ed ottimizzare l’analisi dei bacini di vendita.
Abbiamo chiesto a Zanella di spiegare brevemente cosa sono gli Open Data e perché vi è così tanto interesse: “I dati aperti sono dati in formato nativo che possono essere scaricati e utilizzati da chiunque nel rispetto delle condizioni d’uso allegate ai dati stessi. Possono essere tabelle Excel, file di testo, documenti ma anche cartografie. I dati aperti sono importanti perché abilitano la condivisione di informazioni fra la Pubblica Amministrazione e i cittadini, sono sinonimo di trasparenza e alla base del principio di intelligenza distribuita. I Linked Open Data sono poi particolarmente importanti perché, oltre che dagli uomini, possono essere utilizzati direttamente dalle applicazioni attraverso internet.” “Tutte le regioni e i comuni oggi sono quindi interessati agli Open Data e in particolare diverse regioni hanno aperto portali Open Data: oltre all’Emilia-Romagna, anche il Piemonte, la Sardegna per i dati geografici, il Veneto ed altre. Iniziative che anticipano il “Decreto Crescita 2.0”, che li rende obbligatori per legge.”

 

Punto di partenza
In definitiva la soluzione GetLOD garantisce la pubblicazione di dati geospaziali partendo dai tradizionali webservice cartografici, come dati aperti e linkabili. Rendendo fruibili le informazioni geografiche sotto forma di Open Data, con particolare attenzione per il formato RDF/XML, assicura la fruizione dei dati come Linked Open Data, la loro indicizzazione sui motori di ricerca e l’integrazione con portali di dati aperti o con il Comprehensive Knowledge Archive Network (CKAN), il catalogo di dataset e progetti liberi. Insomma uno strumento che più open e fruibile non potrebbe essere, appositamente pensato per aggregare i dati e “farli fruttare” se cosi si può dire. Pensati per ogni utilizzo e ogni soggetto.
Il problema sarà fare capire ai soggetti interessati l’esistenza di questa fonte, unica per certi aspetti, di un serbatoio inesauribile di dati Open, come Dedagroup li chiama per sottolinearne le possibilità di utilizzo. E probabilmente anche un po’ di attività formativa si rivelerà molto utile, perché i cambi di abitudini e di paradigmi vanno sempre un po’ stimolati e sostenuti.