Il servizio, in collaborazione con CSI Piemonte, mette a disposizione della città un cruscotto direzionale per implementare il Piano Strategico di Torino Smart City

Il cruscotto, messo in campo dal Comune di Torino, mette a disposizione una serie di grafici intuitivi con caratteristiche di sinteticità, immediatezza e semplicità d’uso, utili per descrivere i fenomeni rilevanti dei temi trattati e monitorati da Smart City.

 

Il Cruscotto urbano prevede di mettere a fattore comune in tempo reale dati e informazioni geo-referenziati rilevati da enti e soggetti del territorio e di gestire relazioni permanenti con la cittadinanza, le imprese, gli stakeholder e i partner di progetto.

 

Si propone, inoltre, di offrire ai decisori uno strumento per valutare lo stato di implementazione della smart city e gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi. “Per l’Amministrazione comunale – spiega Mario Sechi, Collaboratore Assessore Sviluppo e Ambiente della città di Torino – il concetto di smart city coincide sostanzialmente con la volontà di stilare un’agenda dei problemi concreti della città e di progettare un piano di soluzioni mirate. In questo quadro, gli interventi si dispongono lungo quattro direttrici: efficienza energetica, dalla riduzione dei consumi allo sviluppo delle rinnovabili; mobilità sostenibile, dalla gestione intelligente dei flussi di traffico al bike sharing fino ai veicoli elettrici; social/living, con interventi volti a favorire la condivisione dei percorsi di sostenibilità e di innovazione sul piano sociale ed economico; e inclusione, per fornire opportunità di crescita a tutti i cittadini indipendentemente da età, genere, provenienza, status economico.”

 

In effetti, il cruscotto mette a fattore comune una pluralità di dati che provengono da fonti eterogenee e che offrono alla platea degli utilizzatori (una quarantina fra decisori politici e dirigenti, circa 300 tra quadri e funzionari) gli indicatori necessari a ottenere una fotografia accurata del tessuto urbano, con una granularità che si spinge a livello di via e numero civico. Indicatori relativi alla demografia, al profilo sociale (reddito, abitazione, servizi di assistenza e di cura), al tessuto economico (densità di partite Iva, negozi, media distribuzione), alla qualità urbana (caratteristiche degli edifici, arredi, punti di illuminazione), alla mobilità (parcheggi, spostamenti nel territorio per studio, lavoro, acquisti), alla sicurezza (reati per fascia oraria e per tipologia), all’efficienza energetica degli edifici.

 

 

Il ruolo della Business Analytics

Un sistema decisionale organizzato in questo modo presuppone ovviamente l’integrazione di grandi quantità di dati provenienti da fonti eterogenee e l’adozione di tecnologie analitiche evolute. “Nel corso del tempo – afferma Giuliana Bonello, Product Manager Business Intelligence & Data Quality di CSI Piemonte, partner tecnologico del progetto – abbiamo costruito in collaborazione con SAS una piattaforma che si è andata via via evolvendo da strumentazione analitica a sistema di supporto decisionale per gli organi di amministrazione, di controllo e di governo del territorio. A questo scopo, abbiamo profuso impegni e investimenti sia per risolvere le criticità correlate con la bonifica e l’integrazione dei dati, sia per disegnare un’architettura informativa che offrisse agli enti locali soluzioni analitiche indispensabili per monitorare l’attuazione della strategia e il raggiungimento degli obiettivi.”

 

Uno strumento decisionale, si diceva. Che ha già avuto modo di dare buona prova di sé nella fase cruciale di progettazione e di pianificazione degli interventi. E basti citare solo alcuni esempi in proposito. Analizzare il profilo energetico, edificio per edificio, del patrimonio immobiliare pubblico ha facilitato la definizione delle priorità e la pianificazione degli interventi di efficientamento energetico. Nel campo della sicurezza, l’analisi dei reati per zona, fascia oraria e tipologia ha favorito la dislocazione efficiente delle forze sul territorio.

 

Le direttrici per lo sviluppo futuro del progetto sono in qualche misura già tracciate. In primo luogo, l’estensione della smart city verso l’area metropolitana. “Il Cruscotto Smart City – precisa la Bonello – può diventare tranquillamente il cruscotto dell’area metropolitana, perché la condivisione della piattaforma analitica è totale. L’ente regione dispone di informazioni sull’intero territorio piemontese e l’idea che sta alla base del nostro operato è proprio quella di mettere insieme e condividere dati, infrastrutture e competenze.” In secondo luogo, l’evoluzione del Cruscotto verso un ambiente più evoluto. “Si tratta – conclude Sechi – di realizzare un ambiente altamente interattivo che, sfruttando le tecnologie di High Perfomance Computing, restituisca una rappresentazione tridimensionale della città,soprattutto, per simulare gli effetti che gli interventi programmatori possono esercitare sul tessuto vivo della città.”
 

Per avere più informazioni sull’argomento cliccate al seguente link:

 http://www.itnexpo.it/itn/wp-content/uploads/torino-smart-city_ITN.pdf