Cosa spinge un gruppo come Esprinet a creare un proprio e-commerce rischiando il mare aperto della competizione b2c? L’abbiamo chiesto a Federica Ronchi, Sales and Marketing Director di Monclick. È stata un’occasione per indicare la strada, tecnologica e strategica, seguita dal gruppo per costruire una piattaforma di successo per il commercio elettronico in Italia

Monclick è ormai una realtà affermata tra i frequentatori dell’e-commerce made in Italy, ma la sua nascita è stato un fatto tutt’altro che scontato. Che un grande distributore come Esprinet decida di vendere tecnologia direttamente ai consumatori, senza perdere di vista il suo business originario è infatti un unicum nel settore, ma potrebbe rappresentare una tendenza in crescita.

 

Ma come è nato il progetto Monclick e come sono cambiati i gusti dei consumatori italiani negli ultimi anni? Ce l’ha raccontato Federica Ronchi.

“Nel periodo antecedente il lancio del sito www.monclick.it, nel 2005, avevamo capito che il mercato del b2c si stava aprendo con rapidità ed entusiasmo al commercio online, strizzando l’occhio alle opportunità che poteva riservare. In questi anni le categorie merceologiche storicamente più popolari, come computer, cellulari, macchine fotografiche, sono cresciute e hanno cambiato fisionomia. Siamo sempre stati attenti ad anticipare i trend della tecnologia ed a declinarli nella proposta commerciale. Inoltre, negli anni abbiamo assistito a una grande crescita dell’interesse verso i prodotti IT come componenti, networking e al mondo del wi-fi. Per quanto riguarda le esigenze dei clienti, si sono raffinate notevolmente. Oggi si richiede un’esperienza d’acquisto perfetta: ricerche dei prodotti veloci e profonde, descrizioni chiare e dettagliate, un processo di acquisto lineare e trasparente, comunicazioni concise e puntuali, servizi di consegna veloci e di qualità, un servizio clienti competente e rapido. Riteniamo che nei prossimi anni si confermeranno queste tendenze ed auspichiamo che gli acquisti online si affermino anche in quelle fasce di pubblico che ancora non si sono lasciate convincere.”

 

 

Cosa pensate dell’e-commerce in Italia rispetto agli altri paesi europei?

Pensiamo che non abbia ancora espresso tutto il suo potenziale. Rispetto agli altri paesi europei il numero degli utenti che effettuano i propri acquisti online è nettamente inferiore. Purtroppo su alcune fasce di pubblico, riscontriamo ancora una certa diffidenza. Parallelamente, notiamo una costante crescita nella fascia dei professionisti, di tutti coloro che usano quotidianamente i computer ed i dispositivi di navigazione mobili e nei giovani che rappresentano un binomio inscindibile con l’high tech.

A luglio 2011 abbiamo lanciato il sito www.monclick.fr, aprendoci al mercato d’Oltralpe. A conferma di quanto detto, in quest’anno e mezzo abbiamo riscontrato che il pubblico francese abbraccia una fascia di utenti più ampia ed eterogenea, proprio perché ormai effettuare gli acquisti online è una consuetudine.”

 

 

Quali novità nella piattaforma tecnologica pensate di introdurre nel breve periodo?

Ci contraddistingue la scelta di realizzare internamente tutti i progetti, grazie alla presenza di un team di sviluppo tecnico e creativo. Alcuni dei circa duecento tool sviluppati, sono ad uso del team di content management che ha in carico la verifica della qualità della comunicazione a sito. Abbiamo sempre dato molta attenzione alle performance e all’usabilità dei nostri siti, al SEO, alla portabilità e, a tendere, anche alla multicanalità.

Lo stack tecnologico della nostra piattaforma (sistema operativo, applicazioni, web server, DNMS e scripting language) è basato su Microsoft. Abbiamo adottato delle misure di sicurezza della piattaforma tramite una ridondanza geografica dei server, sonde anti-intrusione e un sistema di server in failover.

Per quanto riguarda i progetti, sono numerosi quelli che intendiamo sviluppare nel 2013. Ad esempio, vogliamo potenziare un progetto del 2012, chiamato “Accessori su Misura”. Grazie ad un layer che si interpone tra la scheda prodotto e la pagina di carrello, proponiamo i prodotti che completano l’acquisto dell’utente. Quest’associazione è studiata da specialisti interni di prodotto che  agganciano gli accessori in maniera sartoriale. Ad esempio, insieme ad una fotocamera, proponiamo la custodia della giusta misura e la scheda di memoria supportata dalla macchina. Così l’utente non si deve preoccupare di verificare la compatibilità tra i prodotti.”

 

Importanti e-commerce “puri”, come Amazon, pensano di introdurre negozi fisici. Qual è la vostra opinione al riguardo?

In un momento in cui gli utenti stanno cambiando le proprie abitudini d’acquisto, privilegiando le opportunità garantite dall’e-commerce, non riteniamo sia una strada da adottare. L’online sta crescendo e ha ancora molto da dire, quindi le nostre strategie sono interamente focalizzate in questa direzione.