Soluzioni user friendly e ispirate ai più alti canoni di sicurezza rappresentano l’offerta di CTERA, che registra tassi di crescita importanti ed è sempre più scelta (anche) dai big della finanza internazionale

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[section_title title=CTERA Networks: dove la semplicità si coniuga con la sicurezza – Parte 1]

Una crescita impressionante testimoniata dai più grandi analisti internazionali e da continue innovazioni di prodotto. Il tutto ispirato da una logica di innovazione continua da mettere al servizio dell’utente finale. Un utente che necessita di semplicità ma senza rinunciare alla sicurezza. E’ il ritratto di CTERA Networks, società votata al cloud storage enablement nata nel 2008 in Israele.
Ne abbiamo parlato con Donato Antonangeli, Regional Director di CTERA Italia.

“L’esplosione” dei dati ha segnato l’ascesa di CTERA, che ha visto un incremento del 230% delle sue attività Enterprise diventando una delle società tecnologiche a più rapida crescita. Che risultati finanziari avete registrato quest’anno e quali sono le aspettative per il 2016?

CTERA ha avuto una crescita decisamente rapida, segnando un +230% nell’ultimo anno e le aspettative per i prossimi mesi sono ancora più alte. E’ tutto merito delle tecnologie cloud che proponiamo, che in un momento di difficoltà del mercato con l’economia globale e italiana in crisi, risultano essere particolarmente appetibili per le aziende.

Perché?

Sostanzialmente perché rispondono all’esigenza di ammodernamento di cui necessitano le imprese italiane. Di fronte a un momento difficile infatti le reazioni possono essere solo due: o ci si ferma o si innova. E il cloud rappresenta un’ottima risposta ai bisogni di innovazione perché porta con sé anche una riduzione dei costi dando al responsabile IT la possibilità di innovare con investimenti inferiori rispetto al passato. Una carta vincente, che ci ha portato clienti e opportunità.

Ad esempio?

L’ultima risale a qualche giorno fa, quando abbiamo annunciato di aver partecipato ad un contratto, insieme ad un partner, per il Dipartimento della Difesa americana dal valore di 400 milioni di dollari in quattro anni. Si tratta di un fatto chiaramente sintomatico delle sempre maggiori esigenze di sicurezza, di risparmio e ammodernamento che spingono le aziende a sceglierci.

Questa crescita continua è testimoniata anche dai riconoscimenti che arrivano da più parti, come quelli di Deloitte. Come ctera_logo_taglineintende CTERA sostenere questa crescita?

Quello di Deloitte è solo l’ultimo di una serie di riconoscimenti che testimoniano che stiamo facendo bene. E vogliamo continuare ad andare in questa direzione.

E qual è la ricetta per riuscirci?

La più semplice che c’è: migliorando ogni giorno. Solo dandosi degli obiettivi raggiungibili giorno per giorno spostando l’asticella sempre più avanti si possono migliorare i prodotti, la qualità delle soluzioni, la solidità e la loro user experience, investendo contemporaneamente sulle persone e sui partner.

La ricetta è quindi quella di iniziare lanciando il cuore oltre l’ostacolo, che è quello che abbiamo fatto nel 2008 ideando dal nulla questa azienda, che pensava al cloud quando il cloud era ancora poco più che un concetto in testa a qualche visionario. CTERA ha raccolto quella visione e ha realizzato i primi prodotti che andavano nella direzione di spostare i dati verso il cloud, e da lì l’asse si è spostato avanti di volta in volta. E’ questo il modo con cui ci facciamo strada nel mercato ed è per questo che gli analisti ci premiano.

Vostro punto di forza sono dunque i prodotti, la cui forza ha sostenuto la crescita di CTERA dalla sua nascita fino ad oggi. Lo scorso anno avete lanciato la versione 5.0 di CTERA Enterprise File Services Platform. Di cosa si tratta e in cosa si differenzia dalle soluzioni tradizionali?

5.0 è stata una versione di svolta. La release precedente aveva cominciato a conquistare il mercato ma era ancora pensata con una logica molto IT, con una user experience e delle interfacce poco user friendly e accattivanti. 5.0 nasce dalla diversa necessità di coniugare le esigenze degli utenti finali con quelle dei responsabili IT, soddisfacendo contemporaneamente i più elevati criteri di sicurezza dei dati delle informazioni.

E come avete realizzato tutto questo?

Gli utenti sono abituati, grazie ai loro device personali, ad una fruizione intuitiva, facile e immediata della tecnologia e, sulla base di questa logica, abbiamo ridisegnato l’interfaccia di prodotto. Le nostre app sono ora molto più semplici, fresche, giovani e fruibili. Parallelamente abbiamo anche rivisto la parte interna, sostenendo l’infrastruttura che si installa in casa delle aziende, dentro i data center, rendendola più solida e sicura in termini di compliance con le regolamentazioni internazionali e nazionali e in termini di performance, di supporto e di integrazione con i legacy system.
Il risultato sono prodotti molto semplici da usare ma estremamente sofisticati.

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