La ricerca: 11 milioni di italiani navigano con gli smartphone. Alle imprese italiane serve la banda larga se non si vuole perdere l’ultimo treno

In uno scenario di profonda trasformazione economica e competitiva, per le imprese italiane grandi e piccole le Ict rappresentano una leva strategica fondamentale ancora poco sfruttata. Smau, che festeggia quest’anno la 47a edizione, è stata inaugurata col convegno “Oltre la crisi: l’Italia che Innova”, con gli interventi di David Bevilacqua Ad di Cisco Italia, Nicola Ciniero Ad di IBM Italia, Sergio Rossi Ad di Oracle Italia, Agostino Santoni Ad di Sap Italia, Pietro Scott Jovane Ad di Microsoft Italia, Roberto Formigoni presidente Regione Lombardia.
Smau ha aperto i battenti con 600 espositori, 300 seminari sull’Ict, 100 anteprime di prodotti e servizi e un’attesa di 50 mila visitatori. L’obiettivo per Pierantonio Macola è “agevolare il cambiamento culturale perché le nostre aziende diventino più permeabili all’innovazione». «Le imprese italiane – sottolinea Macola -, comprano ancora poche soluzioni Ict rispetto a quelle europee”.  Per Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano, la spesa in Ict dell’Italia nel 2009 è cresciuta dell’1,9%; in Germania del 3,4%. Secondo i dati della ricerca condotta su un campione di oltre 80 medie imprese quotate, per un’impresa su 3 la crescita di fatturato è stata superiore al 20% nel primo semestre 2010. Il 70% del panel analizzato ha registrato una crescita del fatturato nel primo semestre 2010. Le migliori performance sono tra le imprese che operano nei settori tipici del Made in Italy: abbigliamento, alimentare, arredamento, calzaturiero e metalmeccanico. Sono 11 milioni gli italiani che navigano in rete con gli smartphone. A navigare con il cellulare, secondo lo studio, sono soprattutto gli uomini (62%), i giovani (l’80% ha meno di 44 anni), e le persone con un elevato grado di istruzione. E anche le imprese italiane si dimostrano più mature nell’utilizzo delle soluzioni di Information Technology. Negli ultimi due anni le Pmi che stanno impiegando in modo “evoluto” la tecnologia sono passate dal 12% al 17% mentre si è ridotta la percentuale di imprese immature. La Lombardia è la regione più virtuosa. La ricerca della crescita mescola quattro ingredienti: capacità di cavalcare i mercati emergenti; coraggio di approfittare della crisi per tagliare le inefficienze sedimentate; solida struttura finanziaria con basso livello di indebitamento; innovazione a livello di prodotti, di processi e tecnologie. “In relazione all’innovazione, – ha concluso Rangone – l’Osservatorio Smau ha analizzato le performance negli ultimi 5 anni delle oltre 100 imprese finaliste del Premio Innovazione Ict. Sono prevalentemente Pmi che hanno saputo innovare il proprio business attraverso le tecnologie digitali, sviluppando progetti Ict particolarmente significativi. I dati dimostrano come tali imprese, hanno saputo reagire bene alla crisi, continuando a crescere sia a livello di fatturato sia di marginalità”. Per l’Ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali, “Il comparto dell’Ict deve fare sistema se vuole recuperare la leadership. È sorprendente che al salone siano presenti tante grandi multinazionali e invece alcuni dei leader italiani del settore non partecipino. È fondamentale la banda larga se vogliamo recuperare la nostra leadership”. E il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ricorda come “il settore rappresenti la chiave di volta per il futuro di tutti noi”. Formigoni ha anche annunciato l’intenzione di Regione Lombardia di candidarsi alla vice presidenza per la Rete Nereus, rete europea delle regioni che utilizzano tecnologie spaziali.