Agostino Santoni ci parla del ruolo che le applicazioni aziendali devono giocare a sostegno della crescita, non più solo nella standardizzazione dei processi

La capacità di dare sostegno allo sviluppo aziendale è un punto chiave per l’evoluzione delle applicazioni integrate aziendali. Un aspetto che per Agostino Santoni, Amministratore Delegato di SAP che abbiamo intervistato è oggi centrale, assieme all’arricchimento tecnologico delle soluzioni ERP nell’ambito delle funzionalità analitiche e del supporto per il real-time. Un passo in questa direzione è rappresentato dalla tecnologia in memory di cui SAP HANA (High Analytic Appliance) è la prima implementazione. HANA è uno strumento di calcolo e database che promette prestazioni elevatissime nei compiti di analisi, classificazione e aggregazione dei dati che possono riguardare vendite, scorte, clienti… Un passo insomma verso l’azienda del futuro, come ci spiega Santoni.

 

L’ERP aiutato le grandi aziende a razionalizzare processi e recuperare efficienza, ma dov’è realmente strategico?
Occorre fare alcune considerazioni qualitative distinguendo tra grandi e medie aziende. L’ERP è un fantastico strumento di razionalizzazione e di strutturazione dei processi, ma lo è anche di crescita. Se guardo ai grandi gruppi italiani – banche in primis – vedo molte realtà che stanno completando acquisizioni e merger; situazioni che portano alla necessità d’integrare processi, applicazioni e IT per ottenere più capacità e prospettive di crescita. SAP ha un ruolo fondamentale per l’integrazione di acquisizioni, ma anche per dare sostegno alle realtà che puntano a espandersi all’estero. Banche, assicurazioni e utility dell’energia vogliono incrementare i ricavi in un mercato più allargato che guarda soprattutto ai mercati tedesco e dell’Est Europa. L’ERP è lo strumento che più aiuta a creare nuovi modelli di business in modo strutturato. Per questo ha rappresentato nel 2010 un motore di crescita del business su scala globale in molti gruppi privati.

 

Qual è il valore per le imprese più piccole?
Qui ci riferiamo ad una parte “pregiata” delle medie imprese italiane che usa nostre applicazioni. Ci sono le aziende del settore moda e lusso in cui è cresciuto il ricorso alla delocalizzazione ed è vitale aver avviato strategie di vendita nell’Estremo Oriente o in altri mercati esteri. L’ERP è lo strumento che permette a queste aziende tenere “la testa” in Italia e governare efficacemente le filiali all’estero. Aspetto comune ad altre imprese italiane di ogni settore. La governance è fondamentale per affrontare le criticità dell’attuale momento economico e per l’espansione su scala globale. È anche l’unico modo per avere successo nelle fusioni e acquisizioni evitando che i tempi si allunghino a dismisura danneggiando il business. C’è di mezzo la capacità dell’impresa d’essere più veloce dei concorrenti, seguire nel modo migliore i clienti. L’ERP è un po’ il suo motore.

 

Chi implementa oggi l’ERP?
Dopo un passato di grandi progetti si è lavorato nel 2010 per creare modelli d’implementazione più semplici, adatti per le aziende medie, con fatturati da 10-50 milioni euro, facendoci aiutare dai partner. L’ERP è uno strumento che dà struttura e rigore al business. Nei distretti, per esempio, il software aiuta l’integrazione nelle filiere produttive e il trasferimento dei modelli di business più efficaci. Dà l’opportunità alle aziende di integrarsi per filiere territoriali o anche su scala globale. Di fatto, anche la piccola realtà è facilitata nell’integrazione con i suoi clienti. Avere l’ERP significa per l’azienda aver fatto all’interno un percorso di qualità: cosa che ha un valore nelle decisioni dei fondi d’investimento o per gli stakeholder.

 

Siamo in una fase nuova dell’ERP?
C’è un’evoluzione importante nella gestione dei processi che riguarda la capacità di gestione del dato. I dati sono fondamentali per gestire i processi e per prendere decisioni di business più velocemente. Il prossimo passo d’evoluzione dell’ERP è integrare governo del dato con la fruizione del dato. Con Business Objects 4.0 abbiamo predisposto un tool di business intelligence che è utilizzabile sia in modo in indipendente sia integrato con le applicazioni ERP. Lo strumento valorizza l’esperienza di sviluppo SAP e permette di usare al meglio i dati.

 

Che significato ha il Cloud Computing per SAP?
La nostra società si è impegnata sul cloud con molto anticipo, chiamandolo on demand. Ad oggi le applicazioni “core” aziendali restano on premise, ossia in modalità tradizionale, mentre c’è spazio on demand per i tool non strategici – quali Talent Manager o Carbon Impact – che traggono vantaggio dal fatto di poter essere implementati in poche settimane. SAP ha investito sull’on demand anche per applicazioni core per la media azienda. Ad oggi offre questa opportunità in sei Paesi, da cui al momento, è esclusa l’Italia. La roadmap di SAP, comunque, incontra il Cloud Computing sul terreno della mobilità. Ritengo ci siano opportunità incredibili nell’uso mobile delle applicazioni aziendali. Il Cloud Computing può davvero aiutare le medie aziende italiane a essere più innovative superando l’attuale gap con le grandi.

 

Cosa chiedono oggi gli utenti all’ERP?
È in atto un’evoluzione dell’esperienza delle persone. Sempre più siamo consumatori d’informazioni digitali e siamo abituati a dispositivi che rispondono in tempi di qualche secondo. Questa esperienza diventa il metro di giudizio sulla funzionalità dei sistemi aziendali. C’è una nuova generazione dotata di attitudine verso la tecnologia e che preme per applicazioni più veloci e fruibili. Un processo inarrestabile a cui SAP ha dato risposta con l’acquisizione di Sybase e HANA; tecnologie che permettono di avere applicazioni fruibili su qualsiasi dispositivo mobile e di generare nuove opportunità. La tecnologia HANA rende possibile ottenere in pochi secondi le informazioni che in passato richiedevano ore o giorni d’elaborazione. C’è la possibilità di usare la mobilità e i dati in tempo reale per cambiare il modello di business delle imprese. SAP ha scommesso su real-time e sulla mobilità, stabilendo partnership tecnologiche con Intel, IBM e altri, distinguendosi rispetto ai concorrenti.

 

Cosa significa real-time nell’impresa?
Nelle utility significa conoscere i consumi elettrici in tempo reale; disporre subito di previsioni di vendita e inventari nelle grandi aziende manifatturiere oppure anche visibilità delle transazioni in banca. La visibilità delle transazioni in tempo reale offre spunti infiniti per migliorare oppure avviare i business. La consumerizzazione nell’uso delle informazioni, la mobilità hanno già messo sotto pressione gli attuali sistemi. Il real-time è la risposta agli utenti che oggi premono per usare le soluzioni aziendali in modo diverso.

 

L’ERP può aiutare a raggiungere gli obiettivi non business, come, per esempio, la riduzione dell’impatto ambientale?
Certamente sì. Sono anni che SAP è impegnata sul tema della sostenibilità, sia sul fronte interno sia esterno. Vogliamo essere noi stessi d’esempio, lavorando sulla gestione organizzativa e i saving grazie all’impegno del Chief Sustainability Officier (per l’Italia è Clara Covini, ndr) presente in filiale. Continuiamo a investire per portare la sostenibilità nelle soluzioni che forniamo ai clienti non solo per maggiore responsabilità verso le future generazioni, ma anche perché questa è una grande opportunità per strutturare meglio i business.