Dall’ultima indagine dell’Osservatorio di eBit Innovation e di Demoskopea emerge come gli investimenti in strumenti di e commerce sono sempre più prioritari nei piani delle aziende nostrane

Social e mobile guidano le imprese italiane verso l’ebusiness. La terza edizione dell’Osservatorio di eBit Innovation e Demoskopea sparge ottimismo a piene mani, ma è una visione parzialmente distorta dal campione utilizzato. Gli autori del rapporto hanno indagato un campione di 423 imprese con un fatturato medio di 385 milioni di euro. Medie e grandi aziende che stanno dimostrando di capire e apprezzare gli strumenti del digitale tanto che l’investimento medio previsto per gli strumenti di ebusiness per i prossimi anni è stimato nel 25%. L’utilizzo degli strumenti ebusiness è passato da una media di 4 del 2009 ai 7 del 2011.I tassi di crescita maggiori si registrano nel Crm (71% del campione), Web marketing (71%), social media marketing (58%) e attività su mobile (35%).

La totalità del campione – spiega Gianluca Borsotti di eBit Innovation – sfrutta Internet per la comunicazione, l’88% come strumento per la relazione con il consumatore (il 53% ha un’area riservata ai clienti e il 74% invia newsletter), il 75% delle aziende sfrutta il web per attività di marketing, mentre il 63% utilizza la rete per per attività legate a transazioni economiche (ecommerce 46% e acquisti b2b 39%, ma si tratta soprattutto di attività automatiche di riordino, le aste nondecollano). Il 35% ha già sviluppato azioni sul mobile (il 27% ha già sviluppato un’applicazione mobile) e il 54% dichiara di utilizzare altri strumenti tipici dell’ebusiness (tra i quali spicca il 20% di materiale interattivo presso il punto vendita, il 9% di web tv e l’11% di Qr code)”.

 

Il fatturato realizzato attraverso Internet ha raggiunto mediamente l’11%.

 

L’attenzione verso i social media si traduce in un 5% del budget di marketing allocato su questo tipo di strumenti verso i quali le aziende dimostrano una certa attenzione. Il 43% ha aperto una pagina su Facebook e il 58% ha sviluppato azioni di fidelizzazione considerando anche la creazione di gruppi di discussione o la pubblicità sui social media. In crescita anche le società che svolgono attività di web marketing che passano dal 68 al 71%. All’interno del segmento crescono tutti i dati. Prevalente, anche se di poco, il display advertising con il 74%, segue il marketing su Google con l’ottimizzazione del sito per i motori di ricerca (70%), l’acquisto di parole chiave (72%) e si fanno largo i video caricati su Youtube dal 63% delle aziende. Le aziende effettuano un restyling del sito ogni 3,5 anni lo aggiornano in maggioranza settimanalmente (ma c’è anche chi lo fa ogni giorno visto che il 19% dei consumatori dichiara di andare tutti i giorni sui siti aziendali) e nel 75% dei casi contatta il cliente sfruttando in modo articolato più canali multimediali. Il 71% del campione (contro il 45% del 2009) si è dedicato alla costruzione di un database clienti.