Per il mercato e l’industria ICT il cloud computing si impone come il grande tema strategico dell’anno

In pochi sono sorpresi dall’uso continuo del termine “cloud computing”: molte aziende stanno puntando su questa tecnologia, cercando di integrarla al meglio nelle loro architetture. Partiamo proprio dall’esempio del celebre libro di Nicholas Carr, “From Edison to Google”, in cui il Cloud Computing è paragonato alla rivoluzione che apportò l’energia elettrica negli scorsi due secoli.  Ecco perché The Innovation Group ha organizzato il Cloud Forum 2011 che si è svolto all’Hotel Westin Palace di Milano lo scorso 29 marzo. Il programma è stato disegnato attraverso l’analisi originale di The Innovation Group – con il contributo di alcuni tra i maggiori esperti italiani e internazionali – presentando un approccio sistemico al tema del cloud computing inteso non solo come occasione per ridurre i costi interni in Information Technology, ma soprattutto come strumento a disposizione delle aziende per ridisegnare la propria business strategy in un contesto sempre più competitivo: in altre parole, “Il Cloud Computing come occasione d’innovazione”.
All’evento hanno collaborato gli specialisti di “Horses for Sources”, la più interessante società di consulenza internazionale nel settore delle Cloud Strategies. Ezio Viola, Co-Founder & General Manager di The Innovation Group, e Paolo Gila, giornalista economico-finanziario per la Rai, nonché ideatore dell’Indice Ifiit – il primo indice di fiducia sugli investimenti in innovazione tecnologica accreditato presso la camera di Commercio di Milano, l’Agenzia dell’Innovazione e il Ministero dello Sviluppo economico – hanno introdotto la sessione dedicata a come affrontare le criticità del Cloud Chaired parlando di opportunità e casi aziendali: “Oggi ogni azienda ha le proprie esigenze, nessuna esclusa. I dipendenti hanno bisogno di restare sempre in contatto, mentre la dirigenza necessita di mantenere controllo e sicurezza. L’obiettivo quindi è sì quello di trovare prodotti in grado di soddisfare le esigenze di tutti, ma soprattutto che tale fine sia raggiunto con la massima produttività offrendo al personale le giuste soluzioni tra le “infinite” oggi a disposizione sul mercato per lavorare e collaborare ovunque, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo. Nella cloud dobbiamo essere noi a decidere“. Costi ridotti e utilizzo versatile sono i punti di forza su cui può puntare il cloud per una diffusione capillare a livello aziendale. La nuvola rappresenta il business del futuro anche per Microsoft, che prevede di investire 2,3 miliardi di dollari. La migrazione in uno spazio virtuale di servizi e prodotti offre vantaggi sia alle pmi sia ad aziende di diversa vocazione. Servizi di posta elettronica su cloud, per esempio, permettono di risparmiare pur ampliando la capienza delle caselle email. “Secondo una stima dell’Università di Milano”, ha spiegato Viola, «l’adozione del cloud computing potrebbe generare un milione di posti di lavoro nei prossimi anni in Europa, mentre a livello italiano secondo una stima Idc la spesa It in questo ambito triplicherà nei prossimi tre anni“.

A livello mondiale il mercato della nuvola, attualmente valutato in 16,5 miliardi di dollari, arriverà a 55 miliardi entro il 2014 mentre per Microsoft le attività riconducibili al cloud potrebbero generare 800 miliardi di dollari di ricavi all’economia entro il 2013, permettendo di creare nella sola Europa 100 mila nuove imprese.
Il problema per un’azienda, indipendentemente dalla dimensione, risiede nel capire che cosa le serve e a quale società affidarsi per avere una soluzione desktop virtuale completa che permetta di migliorare i livelli di sicurezza e di ridurre i costi operativi, semplificando al contempo l’amministrazione e la gestione dei desktop grazie a un’architettura moderna per l’end-user computing. Non solo, è necessario garantire a utenti e IT la massima libertà possibile, offrendo un’esperienza cloud incentrata sull’utente e non più sul dispositivo. Il cloud computing è trasversale, che interessa ormai tutti i settori che sono sempre più alla ricerca di soluzioni per la virtualizzazione e per le infrastrutture che compongono il cloud e che consentano alle organizzazioni IT di guidare la crescita di aziende di ogni dimensione. A tal proposito la platea ha apprezzato la presentazione di case history. “La formazione a distanza rappresenta ormai una risorsa strategica per le aziende – ha spiegato Claudio Erba, CEO di Docebo – Si tratta di un mercato esigente che richiede flessibilità, qualità elevata e tempi di realizzazione quanto più possibile brevi. Ecco perché il successo della nostra offerta è dato anche dall’affidabilità del nostro partner Seeweb, che grazie alle sue soluzioni cloud ci ha consentito di poter erogare in modo continuativo servizi e-learning di alto profilo tecnologico godendo di un risparmio economico davvero elevato“.

La struttura di Docebo ha migrato i propri server fisici – 8 Server IBM che gestivano circa 200 mila utenti e-learning – sull’infrastruttura Cloud Seeweb, riscontrando vantaggi sia di tipo economico, sia maggiori performance registrate a parità di potenza di calcolo. “Abbiamo sostituito i preesistenti server fisici collocati nel nostro datacenter di Frosinone – spiega Antonio Baldassarra, CEO di Seeweb – mettendo a disposizione di Docebo: un cloud server per tutti i clienti corporate, uno per i clienti hosting, uno per uso interno“.

“Aver reso i nostri server totalmente cloud – prosegue Claudio Erba – ci ha consentito di registrare un risparmio economico del 60%. Ecco perché considero il cloud non solo una scelta tecnologica bensì una vera e propria strategia aziendale“.

A parità di potenza di calcolo è stato, infatti, rilevato un aumento delle performance, dovuto al fatto che, grazie alla tecnologia cloud, la maggior parte delle operazioni che prima erano svolte accedendo agli hard disk ora sono effettuate accedendo alla RAM.

È inutile negare l’esistenza di alcune problematiche intrinseche: “I limiti rilevati in ambiente di cloud computing riguardano le problematiche di over subscription e over capacity, ovvero la gestione delle risorse all’interno di un ambiente condiviso con conseguenti problemi di performance delle proprie istanze e riduzione delle capacità computazionali che porta i clienti a dover acquistare istanze di maggiore potenza per ottenere le stesse performance“. Seeweb punta a superare i limiti: “La nostra soluzione Cloud Server scongiura il rischio di caduta di performance da over subscription in quanto è concepita in maniera tale da avere un’esposizione uno a uno delle risorse reali a livello virtuale senza nessuna forma di overbooking. L’aspetto più critico, il sottosistema dischi, è gestito con una logica tale che evita la perdita di performance da concorrenza negli accessi attraverso un riordino automatico dei volumi dello storage in base all’incidenza d’uso. A distinguere l’offerta di Seeweb è anche la variabilità di tutti i parametri (spazio disco, Ram, numero core, banda IP, ecc) in tempo reale e con tariffazione a utilizzo nonché la possibilità di realizzare architetture complesse interconnesse con VLAN, anche tra data center diversi”.

Una soluzione su tutte: Matteo Marini, Senior System Engineer di VmWare, leader globale nelle infrastrutture di cloud computing, ha spiegato che “il prodotto Cloud Director consente ai clienti di costruire sicuri cloud privati, trasformando il modo di fornire e gestire servizi d’infrastruttura e le modalità di accesso dei clienti. La famiglia di soluzioni vShield protegge i dati sensibili, migliora la visibilità e il controllo e abilita alla compliance di tutto l’IT aziendale. VmWare offre soluzioni di virtualizzazione collaudate dai clienti che riducono significativamente la complessità dell’IT, accelera la transizione al cloud computing salvaguardando nel contempo gli investimenti tecnologici esistenti e abilitando un modello di distribuzione dei servizi più agile ed efficiente che tuttavia non pregiudica il controllo“.

Questo significa – ha puntualizzato Marini – che le organizzazioni aziendali si affidano a VMware, ai suoi partner e alla sua piattaforma di virtualizzazione di punta, VMware vSphere, per dare più energia al business attraverso l’IT e garantire risparmi sulle risorse energetiche, finanziarie, umane e del pianeta. Grazie alle caratteristiche e ai benefici della nostra piattaforma di virtualizzazione – VMware vSphere – le aziende si affidano a VMware per ridurre costi fissi e variabili, migliorare la flessibilità, garantire continuità di business, rafforzare la sicurezza e salvaguardare l’ambiente“.

Con un fatturato 2010 pari a 2,9 miliardi di dollari, oltre 250 mila clienti e più di 25 mila partner, VMware è leader di mercato nella virtualizzazione, che si conferma una delle priorità strategiche nell’agenda dei CIO. Non a caso VMware ha sede nella Silicon Valley con uffici in tutto il mondo. Il futuro risiede nella nuvola.