La School of management del Politecnico misura la preparazione delle aziende per il nuovo mondo della nuvola. E scopre che c’è ancora molto da fare. mancano molte competenze

Fino a oggi la stragrande maggioranza delle grandi imprese ha gestito il cloud secondo un approccio che possiamo definire tranquillizzante‘. Forse anche per un conflitto di interessi da parte della direzione It, l‘Osservatorio del Politecnico sulla nuvola sostiene che le tecnologie cloud sono state impiegate internamente soprattutto per consolidare e rendere più facilmente scalabile l’architettura.  ‘Visto così si tratta di un cambiamento interno ai sistemi informativi che va in assoluta continuità con i trend di virtualizzazione e orientamento delle architetture ai servizi che, seppur rilevanti dal punto di vista tecnico, non modificano il ruolo né le professionalità della direzione Ict‘.

Altrettanto ininfluente, prosegue l’analisi, risulta il ricorso al cloud pubblico fintanto che questo resta limitato ad applicazioni generiche e non integrate al resto del sistema Informativo. L’esempio delle aziende più coraggiose, però, mostra che il cloud può essere molto di più. Il passaggio a una vera architettura della nuvola consente all’azienda di disporre di un ventaglio virtualmente infinito di servizi in continua evoluzione fra i quali scegliere per comporre sistemi informativi aperti, flessibili e ritagliati sulle esigenze del singolo gruppo di utenti interni.

L’impatto sulla direzione Ict, tuttavia, è in questo caso potenzialmente rilevante e in grado, se non adeguatamente gestito e preparato, di ‘spiazzarne le competenze’.

Dalla Ricerca sono state evidenziate sette capabilities che una direzione Ict dovrebbe sviluppare per cogliere al meglio le opportunità del cloud. Queste capacità possono essere raggruppate lungo tre direzioni principali: la relazione con le business line, la relazione con i vendor, la padronanza degli elementi tecnici distintivi.

Nei confronti del business la direzione Ict deve potenziare le competenze di demand management per diventare proattiva nell’identificare potenziali esigenze e proporre nuove soluzioni. Inoltre deve essere in grado di accompagnare il business nella corretta scelta ed implementazione di nuovi progetti affiancando gli utenti nell’adozione di nuovi strumenti e pratiche e, soprattutto, nella conseguente trasformazione dei processi di business, rischiando altrimenti di divenire collo di bottiglia per la capacità di cambiamento. Parallelamente i fornitori cambiano e l’offerta è sempre più dinamica, occorre allora cambiare le modalità di ricerca e valutazione dei fornitori monitorando continuamente l’offerta, analizzando le strategie evolutive e sapendo sperimentare le nuove tecnologie e i nuovi prodotti.

Cambia inoltre la natura della relazione con i fornitori e devono mutare, di conseguenza, i processi di sourcing, i modelli di relazione con i fornitori, e le modalità di negoziazione e gestione dei contratti. Infine il Cio deve essere pronto ad anticipare e mitigare i rischi derivanti dalla caduta delle performance o dall’indisponibilità delle risorse Ict, e sviluppare metriche di monitoraggio e previsione dell’utilizzo di queste ultime e, più in generale, possedere capacità di ‘architetto’ dei sistemi informativi, capace di tratteggiare nel modo migliore la loro evoluzione. Dalla Ricerca emerge come su queste competenze ci siano ancora lacune e solo poche aziende, il 10%, possano definire la propria funzione Ict completamente ‘pronta’ all’utilizzo consapevole del cloud, mentre il 47% presenta ancora notevoli lacune in tutte e tre le dimensioni analizzate.

L’ambito maggiormente critico, in particolare, risulta essere quello relativo alla gestione delle relazioni con i vendor, maturo solo nel 20% delle aziende.

Al contrario di quanto oggi spesso accade, quindi, il cloud dovrebbe spingere le aziende utenti a guardare “fuori dalla nuvola” e non dentro, concentrandosi su come costruire nuove competenze che riguardano la scelta e l’integrazione di servizi nel sistema informativo e, soprattutto, il loro corretto utilizzo nei processi di business. Agendo in questo modo, è la conclusione, il cloud potrà costituire un’opportunità per costruire un’Ict più capace di generare valore e vantaggio competitivo per il bpusiness.