I nuovi strumenti mobile spingono le aziende a sfruttare al meglio le sinergie con il Web 2.0

Per chi lavora in mobilità notebook, netbook e smartphone rappresentano la quotidianità. È impensabile ormai evitare di documentarsi on line, collegarsi alla rete aziendale, scambiare e-mail e messaggistica cui si aggiungono oramai gli strumenti più social e le app che integrano il tutto tramite aggregatori di notizie, anche quando si è lontani dalla scrivania. Sia che si ricopra un ruolo tecnico, sia che si tratti di attività commerciale, l’informazione e la tempestività nella sua condivisione restano comunque i fattori determinanti per un business di successo. Le interfacce degli smartphone rappresentano un concentrato di ergonomia perché sono pensati per essere utilizzati anche solo con una mano, che siano classici, touchscreen o che sia necessario usare un pennino. Rappresentano il compagno fidato da utilizzare in ogni momento, per prendere nota di qualcosa o controllare le ultime notizie rapidamente e non ultimo interagire con altri dispositivi come sistemi di pagamento NFC (Near Field Communication) o altri smartphone verso i quali vogliamo semplicemente inviare dati, file multimediali o il nostro biglietto da visita virtuale. Difficilmente però ci troveremo a scrivere una relazione di lavoro con uno smartphone, per quanto tastiere virtuali o persino tascabili da collegare via bluetooth potrebbero permettercelo; per molte attività che richiedono una minima interazione visiva possono invece essere perfetti. E anche se svariati esperimenti tentano di trasformare gli smartphone in proiettori portatili, probabilmente preferiremo ancora utilizzare un notebook per le presentazioni, dotato di uscita video digitale che certamente non troviamo nel telefonino. Non va trascurato poi il fatto che negli ultimi tempi gli schermi degli smartphone sono comunque cresciuti come dimensioni e spesso l’integrazione tra le funzioni vocali e di messaggistica con lo sviluppo degli aspetti multimediali e di localizzazione (GPS), ha già portato ad affrontare una semplificazione dell’interfaccia a favore di icone grafiche, ricchezza di colori, movimento e dinamica dell’interfaccia stessa che rendeva, di fatto, troppo piccolo lo schermo per tutte le funzioni.

I vantaggi dei tablet
Dove non può arrivare lo smartphone, continua a essere usato il notebook che ha rappresentato, e rappresenta tuttora, il miglior compromesso per chi cerca di avere un ufficio con sé. Ha una tastiera di dimensioni generalmente normali, un’autonomia che può superare il periodo in cui permaniamo lontano da una presa elettrica e uno schermo e un sistema operativo standard che sicuramente ci sono familiari. Ma se dobbiamo leggere molta documentazione in formato elettronico, può essere scomodo utilizzare a lungo un notebook che in quel caso ha una tastiera che non ci occorre. Così come non ci occorre se tutto ciò che dobbiamo fare è raccogliere dati medici su una cartella elettronica predefinita, o stiamo eseguendo un sopralluogo in un ambiente sporco dove non vorremmo certo lasciar entrare polvere e detriti tra i tasti. Questi sono solo alcuni esempi nei quali può essere molto più pratico utilizzare qualcosa a metà strada tra uno smartphone evoluto e un notebook leggero, come il tablet. Il tablet, o più precisamente il tablet computer, rappresenta un nuovo approccio all’interazione uomo-macchina, non più basato sull’utilizzo di dispositivi di input che consideriamo ormai classici come tastiere e mouse, o adattamenti degli stessi come i tastierini numerici dei telefonini o i pennini, ma direttamente col tocco delle nostre dita. Questo approccio, certamente più naturale, ha innescato un processo di ristrutturazione delle interfacce grafiche, già in parte affrontato nello sviluppo dei moderni smartphone con touchscreen, che ha permesso la creazione stessa di nuovi software orientati a un maggior coinvolgimento dell’utente o che traggono maggior vantaggio dal dispositivo stesso (leggero, con schermo notevolmente più generoso di quello di uno smartphone) come e-book e programmi ludici o educativi. Di recente anche l’ambito business ha iniziato a considerare i nuovi device come strumenti utili all’attività lavorativa. Il vantaggio più evidente è costituito dalle dimensioni ultra-ridotte del dispositivo in sé, che permette comunque di avere ottime prestazioni sia in termini di velocità di calcolo che di durata delle batterie. Ma a differenza dell’utente consumer, quello business ricerca un set completamente differente di requisiti nei tablet. Si pensi per esempio agli aspetti legati alla sicurezza e alla compatibilità tra le applicazioni, che hanno la priorità per qualunque business sia di un piccolo ufficio sia di una realtà enterprise.

I device per il business
L’offerta di dispositivi business nel segmento tablet non è ancora molto ampia e per singoli brand sono stati rilasciati pochi se non unici dispositivi. Segno evidente che il mercato è relativamente giovane e non sono ancora perfettamente tracciati gli obiettivi da raggiungere. Possiamo però evidenziare alcune caratteristiche da considerare nella scelta di questi dispositivi, nell’ottica di dotare i nostri collaboratori di strumenti più evoluti e più pratici in diversi ambiti. In base al tipo di attività che si andrà a svolgere con il tablet possiamo dare la preferenza più ad alcuni aspetti (come l’autonomia contro la potenza di calcolo), ma generalmente la dimensione dello schermo dovrà essere adeguata alla fruizione dei contenuti senza richiedere sforzi visivi eccessivi. Una risoluzione di dodici pollici è sicuramente ottimale, perché è sufficientemente piccolo da facilitarne il trasporto e l’uso, ma in molti casi abbastanza grande da offrire risoluzioni di 1280×800 pixel. In questo modo si ottiene uno spazio di lavoro molto simile a quello di un notebook e per fare degli esempi con questa risoluzione troviamo tablet come il modello Eee Slate di ASUS e Xoom di Motorola. Dobbiamo considerare poi le dimensioni di memoria. Nei tablet non sono presenti hard-disk, sono invece integrate delle memorie flash. È bene preferire dimensioni di almeno 4 Gb così da avere sia una dotazione adeguata di applicazioni preinstallate, sia uno spazio di espansione sia permetterà di personalizzare al meglio i dispositivi. Mentre è abbastanza scontato prediligere modelli con un’uscita video digitale.

Le piattaforme disponibili
Sul versante dei sistemi operativi in ambito dei tablet è in corso una vera e propria guerra che vede contrapposti ancora diversi protagonisti, ma si iniziano a intuire anche i probabili vincitori. Il successo di iPad è stato enorme e iPad 2, che si appresta a superarlo, è stato già riconosciuto concretamente da molte realtà business che hanno scelto di consolidare più attività in un singolo dispositivo. Il vantaggio acquisito da Apple, ha permesso di spingere immediatamente iPad 2 come un aggiornamento per i vecchi clienti, offrendo le medesime funzionalità e superando le critiche ricevute dal primo device per convincere nuovi clienti ad adottarlo. Ma questa situazione non sembra destinata a perdurare. Sugli altri tablet troviamo Android di Google, WebOS di HP, Windows Mobile di Microsoft e la scelta sembrerebbe non facile se non consideriamo iPad. In realtà, in alternativa alla soluzione di Apple è bene considerare principalmente Android per due motivi: il primo riguarda l’estrema vitalità di un prodotto nato Open Source, ma acquistato e sponsorizzato da Google; il secondo motivo è relativo alle proiezioni di crescita di Gartner che danno Symbian e Android come i dominatori delle piattaforme mobili nel 2014. E dato che Android è un sistema operativo per dispositivi mobili e tablet, è prevedibile che dominerà sensibilmente anche sulle tavolette. Al contrario, le quote di mercato di iOS, RIM (il sistema operativo dei Blackberry) e Windows Mobile sono destinate a contrarsi (come è possibile vedere in tabella). Attualmente RIM e Windows Mobile non sembrano costituire una reale alternativa. A meno che non ci siano motivi strutturali aziendali che ci obbligano ad andare verso Blackberry o Microsoft è saggio quindi considerare i sistemi che il mercato ha deciso di premiare.

Le applicazioni: il caso di IBM
Allo scorso Lotusphere 2011, tradizionale incontro annuale organizzato da IBM, sono state presentate le future strategie della divisione software del gruppo che contribuisce per un quinto al fatturato globale della società. E ampio spazio è stato dedicato alle “tavolette” proposte come strumento di lavoro complementare ai tradizionali mezzi di comunicazione e produttività personale, chiaramente integrabili nelle soluzioni di Big Blue tra cui Notes, Connection e Sametime. IBM prevede che il parco di piattaforme hardware cui puntare crescerà a dismisura (IDC stima per il 2014 un giro d’affari worldwide superiore agli 1,8 milioni di dollari, il triplo di quello previsto per quest’anno); ovvio quindi estendere le applicazioni già commercializzate e la loro integrazione con strumenti di blog, video chat e accesso in tempo reale a informazioni utili relativa a clienti, fornitori, colleghi. Grazie a un tablet, non solo sarà possibile lavorare comodamente in mobilità, ma si potrà restare connessi virtualmente alla struttura aziendale e rimanere aggiornati. Uno studio che Big Blue ha commissionato nel 2010 ha dimostrato che il 57% delle aziende che hanno investito sui nuovi strumenti di social business hanno superato le imprese rivali in termini di prestazioni. L’elemento decisivo è costituito dalla collaborazione che permette di ottenere un impatto diretto sulla crescita dell’organizzazione. Non a caso la pagina dedicata all’argomento è stata chiamata “Social software for business”.

 

In un periodo in cui l’economia è stata fortemente rallentata su scala mondiale, sono nati nuovi dispositivi elettronici che si stanno affermando giorno dopo giorno. Le soluzioni proposte non sono per ora numericamente paragonabili al mercato dei computer, ma le stime degli analisti prevedono crescite rapide e il successo indiscutibile di Apple ha convinto tutti i player a seguire la sua strada. Si tratta certamente di un’opportunità, sia per i costruttori sia per chi sviluppa software e soluzioni IT; ma è un’opportunità anche per le imprese stesse che con l’inserimento in azienda di tablet e smartphone potranno usufruire in modo più naturale dei servizi social e Web 2.0, sviluppando nuove modalità di lavoro e nuove sinergie. Grande attenzione andrà posta agli aspetti legati alla sicurezza e all’integrità dei dati per assicurare che i flussi aziendali non siano compromessi.