Social network e ambienti web 2.0 sono luoghi da cui distillare preziose informazioni per le grandi aziende. Al forum sul Content management di The Innovation Group si è parlato di tecniche basate sulla semantica

Una volta bisognava scendere in piazza per carpire le opinioni della gente, oggi ci sono facebook e twitter, i forum e i blog. Da migliaia di direzioni sono perenne mente pubblicate informazioni che più di qualsiasi analisi di mercato possono, se adeguatamente filtrate e soppesate, guidare l’azione del marketing di una grande impresa, e perfino influire sulla definizione dei prezzi e la produzione.
Ad affrontare questo argomento sono intervenuti all’Enterprise content management forum organizzato a Milano da The Information Group, Marcello Pellacani, VP Corporate Division di Expert System ed Elena Bazzoni, Marketing Coordinator di Cribis D&B.

Come fare a estrarre queste preziose informazioni? Un algoritmo riesce abbastanza semplicemente a ricercare contenuti collegati a parole chiave e concetti predefiniti, ben altra cosa è comprendere il reale significato delle frasi estratte per trasformarle in indicatori utili. Già per capire se la parola “punto” è riferita al nome di un’automobile o alla punteggiatura, bisogna però chiedere aiuto alla semantica.

 

Attraverso la semantica è possibile distinguere il sarcasmo e le intenzioni. Frasi come “se ci fosse un iPhone bianco lo comprerei subito”, pubblicate più volte nella rete dopo la prima uscita dello smartphone Apple, possono essere individuate e sfruttate adeguatamente.
Altro ambito in cui la semantica è indispensabile per interpretare i messaggi sulla rete è l’uso di testi sgrammaticati, come avviene su Twitter quando si usano abbreviazioni da sms.
Con questi strumenti si può non solo costruire un indicatore per capire se piace o non piace un prodotto, ma anche approfondire le ragioni di questo giudizio, valorizzando punti di forza e di debolezza in tempo reale.

 

Marcello Pellacani ha citato l’esperienza di Expert System con Nutella, un prodotto di cui sul web si parla moltissimo, di cui sono stati valutati elementi positivi e negativi con sufficiente dettaglio da supportare marketing e ricerca.
“Un anno fa tutti gli utenti di social network che parlavano di Toyota discutevano di problemi ai freni. Probabilmente se si fosse fatta un’analisi di questo tipo per tempo sarebbe stato possibile evitare l’aggravarsi della questione”. Pellacani ha confermato che tutto questo non è accademia, ma uno strumento vero e funzionante.

 

Elena Bazzoni ha infatti parlato della partnership tra Cribis D&B, società specializzata nella Business Intelligence, ed Expert System, riferimento per l’analisi semantica. Il risultato prende il nome di Cream, uno strumento dedicato all’analisi e al monitoraggio del web. “Cream nasce per monitorare quotidianamente la reputazione di aziende, marchi prodotti e, perché no, anche di persone.” L’obiettivo è quello di creare un servizio che a dispetto della tecnologia sofisticata alle spalle fosse di facile utilizzo.
Accedendo online al servizio, sottoscrivendo un contratto annuale, si possono fare analisi di enormi quantità di dati a partire da un pannello semplice in cui si inseriscono le keyword di partenza ed eventualmente le fonti preferenziali, per ora solo italiane, su cui effettuare il monitoraggio.
Le analisi sono quantitative e qualitative, personalizzabili dal punto di vista temporale. Il report consente di accedere direttamente agli articoli analizzati e selezionati dal motore di semantica, per verificare direttamente la correttezza dei risultati.