È un approccio che integra due tecnologie, la acustico-magnetica e la radiofrequenza: serve al tempo stesso a ridurre i furti e gestire la massa di informazioni generati dai tag. ADT è tuttora la prima azienda ad avere ottenuto questa certificazione da parte dell’Università di Parma, l’ente italiano riconosciuto a rilasciarla, e ad applicarla nel mondo reale, in questo momento con un brand spagnolo famoso in tutta Europa

L’etichetta ADT  è la prima ad aver completato con successo il rigoroso processo di test in ambiente retail effettuato presso il laboratorio RFID dell’Università di Parma, una struttura di ricerca e test indipendente focalizzata sulla sperimentazione di applicazioni della tecnologia RFID e nel miglioramento del suo utilizzo nei settori retail e business operation in generale.
“La certificazione RFID 4 Fashion sottolinea la robustezza e l’affidabilità della tecnologia ADT. L’utilizzo di tag dual technnology, che associano il meglio della protezione antitaccheggio con la miglior tecnologia RFID, permette ai retailer di prevenire i furti e migliorare in modo sensibile la visibilità sull’inventario”, commenta Alessandro Della Monica, Vice President EMEA, Store Performance Solutions di Tyco. “Ridurre le carenze di inventario è uno dei driver principali che sta alla base dell’adozione di tecnologie RFID perché influisce direttamente sulla mancata vendita e naturalmente potenzia la soddisfazione del cliente. L’RFID consente inoltre una maggiore automazione che può ridurre in maniera significativa il processo fisico di inventario, migliorare il replenishment, diminuire i furti e liberare il personale che può focalizzarsi sul servizio e il contatto con la clientela”.
“Le etichette rigide con tecnologia duale di Tyco, precisa Andrea Natale, responsabile comunicazione ADT, associano la nota tecnologia acusto-magnetica Electronic Article Surveillance (EAS) con un tag RFID UHF integrato, assicurando protezione dai furti e visibilità end-to-end sull’inventario. Migliorando la tracciabilità, la visibilità e la comprensione di dove viene posizionata la merce, i retailer sono in grado di incrementare l’efficienza e la produttività. Nel mondo il cosiddetto retail srink incide per oltre 119 miliardi di dollari nelle perdite dirette, l’1,45% di tutto il valore delle vendite. Negli Stati Uniti il valore dei furti è di 35 miliardi di dollari, di cui il 25% attribuito a organizzazioni specializzate nel crimine online”
ADT, aggiunge ancora Leone, offre un sistema completo di ricircolo delle etichette totalmente integrato con le supply chain della moda. Il programma di ricircolo delle etichette rigide fornisce ai retailer una soluzione di sicurezza ecologica e a basso costo, con il deterrente di un tag visibile. Applicare le etichette alla sorgente garantisce inoltre che la merce arrivi presso il punto vendita debitamente protetta da furti e pronta per essere esposta. “Ovviamente puntualizza, ha senso ricorrere alla dual technology quando si intende valorizzare la quantità di dati prodotti dalle etichette e farlo possibilmente in modo sincronizzato: in questo caso si rientra in tempi brevi dal maggiore investimento rispetto alle soluzioni tradizionali, stimabile intorno al 20%”

 

Un vanto italiano
Il laboratorio RFID dell’Università di Parma è diventato uno dei principali centri di ricerca al mondo nel settore delle applicazioni RFID ed è parte della Global RF Lab Alliance. ADT è partner tecnologico del laboratorio e la collaborazione è volta al costante miglioramento della tecnologia store performance (rfidlab@unipr.it). All’interno del laboratorio, le prestazioni dei dispositivi RFID vengono valutate in un punto vendita appositamente progettato e ogni device deve superare rigorose linee guida prima di ottenere la certificazione. I test avvengono in ambienti real-world e rappresentano sia attività logistiche, sia tipici processi in store nel settore della moda. Insomma un vanto italiano.