Il colosso di Redmond ragiona con partner e Cio sul futuro della tecnologia e il modo di fare innovazione, anche in Italia

All’Innovation Campus nella scintilante sede Microsoft di Segrate, i temi da trattare erano molti. Del resto con il lancio di Windows 8 e il contemporaneo annuncio di novità in quasi tutte le sue linee di prodotto, la corporation guidata da Steve Ballmer sta attraversando un periodo di profonda trasformazione.
Per questo la giornata di apertura, presieduta da Fabio Fregi, Direttore della Divisione Enterprise & Partner Group di Microsoft Italia, è stata l’occasione per individuare il solco del cambiamento all’insegna di un nuovo modo di pensare la tecnologia.
Per Fregi Microsoft si sta orientando a diventare un’azienda di servizi Cloud e di dispositivi in grado di fruire di questi servizi, che spaziano in ogni campo dell’It: Datacenter & Applications, Business Analytics & Big Data, Collaboration & Social Enterprise. Non si tratta di un cambiamento da poco, che Microsoft spiega con il bisogno di “pensiero laterale”, espresso dallo scrittore Paul Sloan, autore di saggi sul Lateral Thinking, ovvero quel cambio di prospettiva, quella capacità di infrangere regole consolidate, che è l’ingrediente necessario per vincere le sfide più dure.
Luca Venturelli, direttore della divisione Server e Cloud, ha introdotto il modo in cui Microsoft ripensa al datacenter. “La nostra vision si chiama Cloud Operating System, che trasforma il data center e abilita le applicazioni moderne”. E per moderno si intende invariabilmente social, mobile e capace di intercettare i Big Data. I pilastri alla base dell’infrastruttura Microsoft sono Sql server, Azure, Windows Server e System Center, con i quali si sviluppa un Cloud privato o ibrido senza vincoli. “Attualmente Microsoft sta lavorando in Italia con tre service provider – precisa Venturelli – perché siamo convinti che l’offerta di servizi deve essere quella che abbiamo in casa unita a quella che i provider sono in grado di costruire insieme a noi.”
Molti gli invitati sul palco, che hanno portato esperienze di innovazione basate su soluzioni Microsoft, come Brembo che ha reinventato il Datacenter in linea con le attuali logiche di virtualizzazione, scalabilità e connettività ai servizi cloud. L’architettura applicativa e infrastrutturale di Brembo include l’ERP Microsoft Dynamics AX, System Center, SQL Server, Biztalk, Reporting Server e Analysis Services.
Microsoft Punta molto anche su Business Analytics, Collaboration e Social Enterprise. In questo ambito gli strumenti sono SharePoint, Office 365, Dynamics CRM, Lync e il nuovo SQL Server 2012, con l’integrazione di strumenti social come Yammer.

 

Lo stile di Windows 8
Il collante dell’offerta Microsoft per i prossimi anni sembra essere però più di ogni altra cosa l’inedita user experience di Windows 8, di cui sono permeate tutte le soluzioni di nuova generazione. La parola d’ordine è workstyle digitale fatto di mobility, semplicità e device della linea Windows Phone 8 e Surface, che strizzano l’occhio a logiche Byod.
Far convergere il mondo business e quello consumer è forse la più grande sfida che Microsoft si sia posta, costringendo l’azienda a reinventarsi completamente.
Un coraggio simile a quello che ha avuto Gianluigi Castelli, Executive Vice President ICT di Eni, che ha chiuso la giornata raccontando quanta sperimentazione ha accompagnato la nascita del nuovo Green Data Center del gruppo e lo sviluppo di logiche di collaborazione nel suo team, volute con tutti i mezzi per creare un’ambiente stimolante e libero dalle gerarchie che traesse beneficio dall’intelligenza collettiva.

 

I Cio intervenuti
Tra i molti progetti presentati all’evento, quello di Riello Group ha riguardato Crm e Business Intelligence. “In tempi difficili la riduzione dei costi è importante, ma l’attenzione al cliente lo è ancora di più: utilizzare la tecnologia per garantire un miglior servizio e una riduzione degli sprechi è una chiave importante per recuperare competitività. Noi lo abbiamo fatto sfruttando le potenzialità ‘laterali’ dei sistemi a nostra disposizione”, ha dichiarato Gionata Berna, ICT Executive Director di Riello Group. “L’impegno degli ultimi tre anni in Riello è stato quello di ottimizzare l’utilizzo del parco strumenti a disposizione e nel farlo è stato adottato un approccio molto aperto all’innovazione. Abbiamo sfruttato tecnologie che avevamo acquisito facendole lavorare in modo nuovo e ci siamo impegnati per rispondere ai bisogni degli utenti non limitandoci ai processi esistenti, ma pensando a nuovi modi per utilizzare a nostro vantaggio anche strumenti tradizionali”.
Di BI e della necessità di cambiare approccio con il mercato ha parlato anche Roberto Boselli, CIO and Digital Communication Manager di Poltrona Frau “Per garantire un prodotto di alta qualità con tempi di lavorazione che hanno una forte componente artigianale è necessario essere particolarmente efficienti nel controllo degli aspetti logistici e commerciali e mettere in relazione prodotti diversi con mercati diversi per guidare le decisioni di business in modo ragionato senza essere influenzati dalle flessioni dell’economia. La Business intelligence ha costituito una leva d’efficienza per i nostri marchi storici e un motore d’innovazione per l’intero Gruppo, grazie a cui riusciamo ad approcciare anche le esigenze dei mercati emergenti e a diffondere il nostro concetto di Italian Lifestyle”.
Gianluca Fusco, CIO di Edipower, ha portato a termine un progetto ambizioso. “Il nostro mercato elettrico ha subito in pochi anni una fortissima trasformazione, che ha portato dall’assoluto monopolismo a una fortissima competizione.” Questo ha richiesto cambiamenti radicali aggravati dalla crisi. “È stato quindi necessario operare su leve di agilità e facilità di decisione. Reimmaginando il modello di business e mettendo a fattor comune la visibilità dei processi e del mercato, siamo riusciti a superare la logica a compartimenti stagni per raggiungere una visione integrata del complesso delle Operations. Non si è trattato solo della semplice adozione di Business Analitycs, ma di un approccio omnicomprensivo ai Big Data, ai Fast Data e ai Mission Critical e la vera sfida è stata la riorganizzazione dei processi”.