Alla Social analytics conference organizzata da Xenesys si fa il punto sulle frontiere dei big data per il b2b e il b2c e su come i nuovi modi di dominare le informazioni provenienti da social network, rfid e altre fonti stanno rivoluzionando le tecniche di vendita e marketing.

Xenesys è un service integrator toscano, che si è specializzato nelle soluzioni It a supporto delle aziende marketing intensive. Concentrandosi su clienti grandi e piccoli, ma sempre con molta voglia di innovare, e partendo con soluzioni mobile prima ancora della diffusione dell’iPad, l’azienda  è cresciuta negli ultimi anni, aprendo sedi nelle principali città italiane.

La sua ricetta Xenesys l’ha raccontata nel corso di un evento a Milano che ha suscitato molto interesse. Nel nostro Paese sono infatti moltissime le attività commerciali che avrebbero bisogno di una spinta per comprendere come sfruttare al meglio i social network e le nuove regole del marketing nell’era del mobile e della business intelligence.

Giorgio Moresi, responsabile business intelligence di Xenesys, ha ricordato come la social BI sia ancora per molte aziende un terreno in gran parte inesplorato. “Molti non sanno ancora cosa fare con queste informazioni numerose, varie ed eterogenee che ci arrivano, ma le opportunità sono evidenti”.

In un esercizio commerciale, l’analisi in tempo reale dei customer profile degli utenti è oggi possibile, e consente di valutare immediatamente l’indice di propensione all’acquisto di ogni cliente che entra nel negozio analizzando i suoi comportamenti e i suoi gusti espressi sui social network. I sistemi antitaccheggio presenti nei prodotti in vendita sono in realtà sensori rfid fin d’ora in grado di fornire informazioni precise sugli oggetti che vengono toccati e spostati dai clienti, contribuendo a rendere questi profili più precisi.

“Le informazioni ci sono, si tratta solo di integrare tutto in una visione che non è solo di tecnologia” ha precisato Moresi “Il fenomeno Amazon dimostra come si deve fare per non annoiare il cliente, sfruttando i dati per proporgli sempre nuovi stimoli, seguendo un vero e proprio cammino evolutivo che possa svilupparne gli interessi”.

La sfida è quindi costruire profili proattivi che aiutino il cliente a crescere, offrendo prodotti concettualmente sempre più sofisticati e, di conseguenza, anche più remunerativi per il venditore.

 

Il B2b è un B2c più semplice

Se per le logiche consumer le applicazioni di strumenti di social analytics sono variegate e tutte da esplorare, in ambito business le soluzioni sono meno numerose ma non meno importanti. Contano gli strumenti di brand reputation e di risk management ed è necessario imparare a usare il web per capire dove è possibile vendere di più e meglio.

In effetti per quanto specifica sia la conoscenza di un’azienda B2B nel proprio campo, è improbabile che si siano già raggiunti tutti i potenziali clienti, e la social analytics aiuta a colmare questo gap.

Altre informazioni sulla Social analytics conference, che il 28 maggio farà tappa a Firenze, le trovate a questo link.