Home Speciale Sicurezza Attualità Gli attacchi informatici costano all’economia 315 miliardi di dollari l’anno

Gli attacchi informatici costano all’economia 315 miliardi di dollari l’anno

Gli attacchi informatici costano all’economia 315 miliardi di dollari l’anno

Gli attacchi informatici ad opera di cyber criminali sempre più abili costano caro. A rivelarlo una recente ricerca di Grant Thornton secondo la quale il danno si aggirerebbe attorno agli oltre 315 miliardi di dollari a livello mondiale. Una cifra questa molto significativa e riconducibile ai mancati ricavi come diretta conseguenza di violazioni informatiche, tanto che per molti questo guadagno perso è considerato una vera e propria tassa sull’innovazione.

E a pagarla sono tutti, sia cittadini che aziende, con queste ultime sempre più nel mirino del cybercrime: negli ultimi 12 mesi un’impresa su sei ha subito un attacco informatico. Il 15% degli imprenditori afferma infatti di aver affrontato almeno un attacco, con punte più alte in Europa (19)% e Nord America (18%).

Ma quali sono i settori più a rischio? Ovviamente quello dei servizi finanziari (il 74% delle imprese dichiara che è costantemente minacciato) proprio perché i criminali vogliono mettere le mani direttamente sul denaro delle proprie vittime.

«Gli attacchi informatici costituiscono una crescente minaccia – ha precisato Stefano Salvadeo, Partner di Bernoni Grant Thornton – non solo per il costo finanziario, ma anche per i possibili danni che potrebbero generare in termini reputazionali, laddove riuscissero a minare la fiducia dei clienti”.

Considerando solo i danni diretti, secondo lo studio, gli attacchi informatici sono costati nell’ultimo alle imprese dell’area Asia – Pacifico 81 miliardi di dollari, mentre alle imprese nell’UE 62 miliardi di dollari e in Nord America 61 miliardi di dollari. In tutto il resto del mondo ha portato a 110 miliardi di dollari di ricavi persi.

A fronte della crescita delle minacce informatiche vi è però una problematica altrettanto preoccupante: “Quasi la metà delle imprese manca ancora di una strategia per affrontare la minaccia informatica e le aziende non possono permettersi di essere in ritardo su questa minaccia. – ha aggiunto Stefano Salvadeo. Laddove invece le imprese stanno sviluppando strategie di security, il motore principale è la richiesta dei clienti (44%), mentre il 42% delle aziende ha attuato una strategia a causa di un uso crescente di sistemi di automazione e di altre tecnologie emergenti, che potrebbero lasciare esposti d attacchi cibernetici.