CIOnet è il primo social network internazionale interamente dedicato ai Cio e/o responsabili dei sistemi informativi di medie (poche) e grandi aziende

CIOnet è il primo social network internazionale interamente dedicato ai CIO e/o responsabili dei sistemi informativi di medie (poche) e grandi aziende. Da alcune settimane questo network è attivo anche in Italia, dove sbarca con il supporto di NextValue, società indipendente di ricerche e consulenza manageriale specializzata nel mercato It. A fine giugno questa community riuniva 1465 membri, ma alla conta mancano ancora i CIO di Francia, dove è appena sbarcata, di Germania e Scandinavia, i prossimi Paesi a essere coinvolti. A livello europeo l’obiettivo dichiarato è di raggiungere i 2000 iscritti entro la fine dell’anno, per poi raddoppiare nel 2011.  In Italia sono 50 i CIO che hanno dato, in poco tempo e in modo spontaneo, la loro adesione al network. Tra questi Enzo Bertolini, CIO del gruppo Ferrero, che è stato nominato Presidente dell’Advisory Board di CIOnet Italia. Bertolini è in Ferrero dal 1992, dal 2003 è CIO del gruppo. In precedenza aveva ricoperto il ruolo di Deputy general manager industria di Cap Gemini Italia e prima ancora era stato tra i fondatori di Aic. “Siamo e saremo chiamati sempre più – osserva Bertolini – a operare in contesti internazionali di crescita e sviluppo, dove il confronto di valori, conoscenze ed esperienze diviene fondamentale strumento per la comprensione del contesto sul quale sviluppare strategie di successo. Quale migliore palestra – per noi specialisti dei sistemi informativi – di una rete di pari come CIOnet, all’interno della quale scambiare esperienze e crescere sulla base di una ‘intelligenza’ plurale e internazionale?” “Oltre allo sviluppo di riflessioni professionali – aggiunge – è fondamentale il contributo di concretezza ed esperienza, maturata da ciascuno di noi, nella vita reale delle nostre aziende, per far si che il network rappresenti un reale ambito di mutua crescita e accelerazione di decisioni. In questo ambito, il ruolo dell’Advisory Board e del suo presidente dovrà essere di ascolto e indirizzo nell’approfondimento e nello scambio di esperienze, rispetto ai trend che caratterizzano l’It e il suo supporto alle strategie aziendali. Credo che il confronto tra pari, che analizzano i temi di maggiore attualità che li coinvolgono sia il metodo di lavoro più opportuno e produttivo da seguire”. Gli argomenti toccati da Bertolini durante la presentazione alla stampa italiana non si fermano qui. Nel suo intervento ha accennato alla doppia valenza della nuova iniziativa (un uso misto di strumenti online e offline), alla possibilità per talenti nazionali dell’It poco valorizzati di farsi notare a livello internazionale, e allo spirito di concretezza che anima questo network. “Bandiamo ogni forma di marketing – puntualizza – mentre plaudiamo a ogni dialogo all’insegna della concretezza e quindi della possibilità di ridurre veramente i tempi di ideazione e implementazione di nuovi progetti”.


Cos’è CIOnet
CIOnet è nato dall’idea di Hendrik Deckers che ha motivato questa iniziativa come opportunità per i CIO di ottenere quattro importanti obiettivi: costruire relazioni, condividere conoscenze, scambiare idee, fare amicizie. “Si tratta – osserva Deckers – di una esperienza unica nel suo genere, una sorta di ‘Facebook versione business’. Il motto che animerà questa community lo riassumo in questo parole: ‘The more I share, the more I receive”. I primi passi sono stati fatti in Belgio nel 2005, da allora è stato un crescendo di iniziative e di adesioni. “Ciò che differenzia CIOnet – spiega ancora Deckers – da altre business community di CIO è il suo carattere di internazionalità e il fatto di essere autenticamente Web 2.0, con iniziative e dibattiti che nasceranno e vivranno online, all’interno della community, pur essendo previsti anche momenti di incontro e approfondimento fuori dalla rete, secondo un programma annuale deciso dai membri dell’Advisory Board. Grazie a questo network abbiamo già verificato che i CIO possono valutare meglio i rischi, pianificare gli investimenti e i possibili ritorni dei nuovi progetti e accorciare i cicli decisionali di implementazione di parecchi mesi”. Deckers ha anche preannunciato il “CIOnet European Summit 2011” a Bruxelles per i giorni 17 e 18 febbraio 2011 mente lo scorso marzo ha avuto luogo a Londra l’European Pharmaceutical CIO Forum, un evento che sarà ripetuto prossimamente anche per altri mercati verticali. Per accedere a CIONet bisogna tra le altre cose, disporre di un budget It di almeno 2 milioni di euro e avere una struttura It di almeno 20 persone. Una scelta voluta per essere punto di riferimento importante, credibile e anche per una questione di coerenza con il business model, del tutto particolare, di cui diciamo tra poco. In Italia i CIO con detti requisiti sono stimati in 2300. Un migliaio di questi dovrebbero aderire al nuovo network entro il prossimo biennio secondo i promotori di CIOnet. Un po’ troppi forse se si pensa che a livello europeo l’obiettivo è di tagliare il traguardo dei 4000 nel 2011 e se si pensa che dei CIO di “rappresentanza” il network ne fa volentieri meno.

 

Il ruolo fondamentale dei business partner
Alfredo Gatti è il Managing director di CIONet Italia. Nel suo intervento di presentazione alla stampa ha soprattutto insistito su due punti chiave che sono poi gli elementi di differenziazione da altre iniziative, soprattutto in ambito associativo: l’utilizzo delle tecnologie 2.0 come regola di funzionamento del nuovo network e la non contaminazione con i fornitori delle soluzioni tecnologiche, i cosiddetti business partner, che però saranno i finanziatori del network. E’ questo uno degli aspetti critici e nodali del network. Ai CIO che vogliono aderire al network non è richiesto di sborsare nulla per l’adesione. A loro è richiesto di portare la loro esperienza e la disponibilità di scambiarla con quella dei loro colleghi di altri Paesi. Rendendo partecipi i business partner il cui vantaggio sarà quello di accedere a un consesso di specialisti di progetti e quindi acquisire informazioni di prima mano e molto sensibili per il business. Ai business partner è richiesto inoltre un comportamento in linea con lo spirito del network: in pratica è loro consentito di stare dentro la stanza di CIO con un forte potere decisionale e quindi seguire da vicino i programmi di sviluppo in chiave It delle aziende che contano. “Grazie a CIOnet – precisa Bertolini – i fornitori di soluzioni tecnologiche avranno la opportunità di comprendere meglio i problemi dei responsabili It e delle aziende. Donde la necessità per gli stessi di partecipare con figure di primo piano”. A livello internazionale il network conta già un buon numero di business partner. Ecco alcuni nomi: Hp, Deloitte, Sas, Seidor e Spanish association of consulting firms (sono premium busines partner), Alcatel-Lucent. Bmcsoftware, Bt, Bull, Capgemini, Citrix, Emc, Getronics, Ibm, Logica, MicroFocus, Microsoft, Orange Business Services, PricewaterhoseCoopers, Symantec e T-Systems. Non sono stati forniti nomi sui possibili partner in Italia ma alcuni di essi saranno da ricercare tra questi. Gatti ha invece fatto esplicito riferimento di voler coinvolgere responsabili It della Pubblica amministrazione locale. “Di quella centrale – precisa – manca una figura di riferimento, sull’esempio di quanto ha fatto il presidente Barack Obama negli Stati Uniti. Il Cnipa si è dimostrato del tutto incapace di svolgere questo lavoro”. Gatti è stato altresì chiaro su due altri punti: nessuno intento competitivo né programmi di “diversificare” cammin facendo verso altre figure aziendali, che pure hanno le mani in pasta nella gestione delle risorse informatiche. “Escludo – dice – operazioni del genere per non deviare dai temi fondamentali che sono quelli legati al lavoro dei CIO. Chi non ha responsabilità diretta con l’It non rientra nella sfera di attrattività di CIOnet. Ci aspettiamo qualche contributo accademico se porta valore”.

Da ultimo un accenno alle due figure che operativamente gestiranno CIOnet: Susanna Bigioni come Community Manager e Manuela Moroncini, come Content Manager.

 

I membri dell’Advisory Board di CIOnet:
• Enzo Bertolini, CIO del Gruppo Ferrero
• Maurizio Brianza, CIO di Bticino
• Stefano Catellani, Direttore Sistemi Informativi di Caprari
• Marcello Cordioli, CIO di Permasteelisa
• Augusto Fedriani, Disaster Recovery Manager di Costa Crociere
• Giovanni Hoz, Direttore Sistemi Informativi della Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza
• Paolo Magnani, IT Vice President di DHL
• Francesco Nicastro, Corporate IT Director di Coesia Group
• Luigi Pignatelli, Country Manager di Saralee
• Adriano Riboni, Direttore Sistemi Informativi di Sanofi Aventis

 

CIOnet Italia Bootcamp: ciclo di incontri di networking riservati alla community di CIOnet Italia
1. Milano, 21 ottobre 2010
2. Milano, 16 dicembre 2010