L’E-Government Development Index 2010 delle Nazioni Unite

E’ dal 2003 che il Dipartimento degli affari sociali ed economici delle Nazioni Unite elabora e pubblica l’E-government Survey, articolato studio che analizza progetti, iniziative e stati avanzamento dei sistemi di governo elettronico avviati nei diversi paesi del mondo. Il rapporto 2010, pubblicato qualche mese fa, analizza l’E-government rispetto ai tempi di crisi, economica e finanziaria, che buona parte del mondo occidentale sta vivendo. Vi anticipo subito che i dati emersi hanno messo in luce un fenomeno in parte inatteso: nonostante le difficoltà indotte dalla crisi, la richiesta di competenze specifiche e progetti per il governo elettronico è in crescita, parziale risposta alla crescente richiesta di maggior trasparenza. La crisi sembra aver svelato scenari imprevedibili fino a qualche mese fa; la richiesta di assistenza, a fronte di risorse sempre più scarse, infatti, costringe tutti al rigore e all’efficienza e l’introduzione dell’Ict trova in questo contesto più spazio di quanto si potesse intuire, come strumento per ricostruire parte della fiducia persa dai cittadini nel pubblico. L’”E-government Survey 2010” ha evidenziato i progressi di molti paesi che in questi anni hanno scelto di non ridimensionare gli investimenti It già previsti. I numeri, però, nella loro asciutta essenza, esprimono spesso molto più di quanto non possano fare le parole; la seconda parte del Rapporto propone così l’E-government Development Index, sintesi di tutto quanto “vivisezionato” dallo studio. Come tutti gli indici che periodicamente analizziamo, anche l’Egdi non propone verità assolute ma scenari evolutivi; fotografa lo stato di fatto e suggerisce, nel confronto tra paesi, le tendenze in atto.

 

L’E-government Development Index (Egdi)
L’Egdi è il frutto di un punteggio complesso, assegnato alla volontà e alla capacità effettiva dimostrata sul campo dalle amministrazioni centrali di utilizzare la tecnologia online e mobile nella realizzazione delle proprie funzioni amministrative. Il panel esaminato è composto da 183 paesi. Articolato il set di indicatori misurati, studiati in modo che l’Egdi non catturi lo sviluppo dell’e-government in prospettiva assoluta ma, piuttosto, permetta di cogliere lo scostamento rispetto a quanto costruito dagli altri paesi. La scala utilizzata va da 0 a 1, espressione quest’ultimo del massimo livello possibile di sviluppo. Dal punto di vista matematico si tratta della media pesata di tre punteggi normalizzati relativi alle tre principali dimensioni del “governo elettronico”: obiettivi e qualità dei servizi online, connettività, capitale umano. Ogni dimensione è a sua volta il frutto di un set di indicatori, il cui punteggio finale può essere analizzato autonomamente rispetto all’indice finale; di fatto siamo in presenza di tre indici autonomi, composti secondo questa formula: Egdi = 0,34 * online service index + 0,33 * telecommunication infrastucture index + 0,33 Human capital index. Semplificando quanto più possibile la descrizione della struttura, l’Online service index identifica quanto fatto da un paese nello sviluppo dei siti web ministeriali e governativi, valutandone anche caratteristiche progettuali e realizzative. Il “telcommunication infrastructure index” è il frutto di cinque diversi indicatori: il numero di Pc ogni 100 cittadini, il numero di utenti internet ogni 100 persone, il numero delle linee telefoniche, il numero dei contratti di telefonia mobile e dei contratti di telefonia a larga banda, sempre ogni 100 cittadini. Il sub indice fotografa le condizioni dell’infrastruttura di comunicazione del paese. Infine, l’indice del “capitale umano” misura il livello di istruzione del paese utilizzando due dati combinati tra loro, il rateo di alfabetizzazione della popolazione e il grado di scolarizzazione dell’intera popolazione.

 

La classifica Egdi
Ora che la struttura dell’indice è più chiara, diamo un’occhiata alla classifica generale, concentrandoci poi sui tre sub indici che, più di quello finale, ci offrono spunti di riflessione.

 

Rank 2010 (183 Paesi)

Paese mmmm

Punteggio Egdi 2010 Sub indice
Online service
Sub indice
Infrastruttura Tlc
Sub Indice
Capitale Umano

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
 

Corea
Stati Uniti
Canada
R. Unito
Olanda
Norvegia
Danimarca
Australia
Spagna
Francia
Singapore
Svezia
Bahrain
N. Zelanda
Germania
Belgio
Giappone
Svizzera
Finlandia
Estonia
 

0,8785
0,851
0,8448
0.8147
0,8097
0,8020
0,7872
0,7863
0,7516
0,7510
0,7476
0,7474
0,7363
0,7311
0,7309
0,7225
0,7152
0,7136
0,6967
0,6965
 

0,3400
0,3184
0,3001
0.2634
0,2310
0,2504
0,2288
0,2601
0,2601
0,2321
0,2331
0,1792
0,2483
0,2170
0,1867
0,2126
0,2280
0,1511
0,1630
0,1705
 
0,219
0,2128
0,2244
0.2364
0,2530
0,2254
0,2306
0,1983
0,1683
0,1965
0,2107
0,2482
0,1932
0,1864
0,2295
0,1880
0,1730
0,2537
0,2059
0,2070
 
0,3277
0,3198
0,3204
0.3149
0,3257
0,3262
0,3278
0,3278
0,3231
0,3225
0,3037
0,3200
0,2948
0,3278
0,3146
0,3218
0,3134
0,3088
0,3278
0,3190
 
38 Italia 0,5800 0,0982 0,1622 0,3196

Fonte “United Nations E-Government Survey 2010

 

Nella classica Top 20 numerosi sono i paesi che si ritrovano nel gruppo dei paesi più competitivi al mondo; tra i paesi europei, invece, restano fuori, oltre all’Italia, 38esima, l’Irlanda (21esima), l’Austria (24esima), il Lussemburgo (25esimo) e poi, rispettivamente l’Ungheria, la Lituania, Malta, la Repubblica Ceca, la Lettonia (che con il 37esimo posto ci precede), il Portogallo (39esimo), la Grecia, Cipro, la Slovacchia, la Bulgaria, la Polonia e infine la Romania (47esima). Se osserviamo i punteggi dei sub indici, però, ci rendiamo conto che il nostro 38esimo posto è legato essenzialmente alla modesta prestazione nei servizi online, in cui finiamo addirittura all’87esimo posto al mondo, ultimi tra i paesi Ue27. Decisamente meglio, invece, nel sub indice “capitale umano”, dove conquistiamo un brillante e rassicurante 21esimo piazzamento così come nell’infrastruttura tlc, in cui ci collochiamo nella 32esima piazza. E’ interessante scoprire che nella Top 10 dell’indice “Online service” si trovano parecchi paesi europei; la migliore al mondo è la Svizzera che all’E-government ha dedicato un pacchetto speciale, concepito nel contesto delle misure di stabilizzazione congiunturale. Lo scorso 30 settembre, la Confederazione Elvetica ha presentato lo stato avanzamento di queste iniziative, progetti d’eccellenza finanziati e ormai prossimi a essere completati. Trovare la Confederazione al primo posto al mondo è quanto mai sorprendente, visto che la lettura dei rapporti interni evidenzia spesso i limiti piuttosto che i pregi che del sistema E-gov rossocrociato. Non mancano, infatti, le analisi che ravvisano nella struttura federale un limite sostanziale allo sviluppo e al miglioramento dei servizi online ai cittadini, in particolare a livello comunale, là dove le municipalità sono piccole, con modeste risorse disponibili. Se l’occhio attento degli Svizzeri non risparmia critiche al proprio sistema, l’occhio altrettanto critico di oltre frontiera, stando ai dati del Rapporto delle Nazioni Unite, sembra invece dimostrare che proprio queste diversità e queste difficoltà si traducono in punti di forza. Alle spalle della Svizzera, si posizionano rispettivamente Olanda, Svezia, Regno Unito, Lussembrugo, Danimarca, Monaco, Germania, Norvegia e Canada. Altrettanto sorprendete la Top 10 dell’indice che misura il capitale umano. La migliore al mondo è Cuba, seguita da Australia, Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda, Irlanda, Corea, Norvegia, Olanda e Islanda.

 

L’E- partecipation Index
Per concludere diamo uno sguardo all’ E-partecipation Index, concepito come un’integrazione al corpo principale dell’analisi delle Nazioni Uniti. Questo indice si concentra sull’uso di internet per semplificare l’erogazione di informazioni ai cittadini da parte delle amministrazioni centrali, l’interazione con gli stakeholder e il coinvolgimento nelle fasi decisionali. L’indice offre la possibilità di misurare (e confrontare) le buone pratiche, le strade scelte dai paesi per promuovere l’integrazione tra amministrazione e cittadini. La scala adottata è omogenea a quella dell’Egdi, da 0 a 1 e la classifica dei primi venti conta molti paesi ai vertici della Top 20 Egdi.

 

Rank 2010 (183 Paesi) Paese Punteggio
1
2
3
4
4
6
6
8
9
9
11
12
13
14
15
15
17
18
19
20
 
Corea
Australia
Spagna
Nuova Zelanda
Regno Unito
Giappone
Stati Uniti
Canada
Estonia
Singapore
Bahrain
Malaysia
Danimarca
Germania
Francia
Olanda
Belgio
Kazakistan
Lituania
Slovenia
 
1
0,9143
0,8286
0,7714
0,7714
0,7571
0,7571
0,7286
0,6857
0,6857
0,6714
0,6571
0,6429
0,6143
0,6000
0,6000
0,5857
0,5571
0,5286
0,5143
 
55 Italia 0,2143