Le soluzioni innovative e sorprendenti di IBM hanno animato il “Fashion Solution Store”, lo spazio innovativo per le aziende del settore moda, dove la tecnologica informatica è dedicata al consumatore finale e alla sua esperienza di scelta e acquisto

In un mercato caratterizzato da una forte pressione competitiva e da una rapida evoluzione di gusti e tendenze, è il cliente a indirizzare le strategie delle aziende del fashion e ciò avviene, prima di tutto, attraverso le interazioni che si creano nel punto vendita. È questo il luogo in cui tende a rafforzarsi il legame emozionale con il marchio e il processo di fidelizzazione della clientela.
“Ecco il motivo dell’importanza di poter offrire a chi entra o guarda la vetrina un’esperienza d’acquisto esclusiva e coinvolgente, mettendo a disposizione applicazioni che fino a poco tempo fa appartenevano solo all’immaginazione -spiega Marco Tronati, Technical Director Sowre IBM-, l’obiettivo è di far convergere il mondo virtuale, con quello dell’e-commerce, attraverso l’esperienza reale che si vive entrando in un negozio di alta moda o comunque in un punto vendita”.
Le applicazioni sono davvero interessanti e mirano a proporre al cliente finale il prodotto il più possibile corrispondente alle sue esigenze. Partiamo da Augmented reality, che “è uno specchio tra il reale e il virtuale, una sorta di “specchio magico” che permette di provare make-up, abiti, occhiali, gioielli, borse e altri accessori sovrapponendoli in 3D e in tempo reale all’immagine riflessa del cliente. Lo specchio diventa così un vero e proprio “shopping assistant”, in grado di suggerire gli abbinamenti, di far provare al cliente anche i prodotti non fisicamente disponibili in negozio, di mostrare il risultato virtuale come se fosse uno specchio tradizionale”. Augmented reality consente anche di partecipare a sfilate personalizzate. “Il cliente interagisce con un’interfaccia dinamica – prosegue Tronati- selezionando abiti o un set di prodotti dello stilista preferito per poi indossati sulla passerella virtuale. Ciò consente anche di acquistare direttamente o prenotare il capo prescelto, grazie all’integrazione con un sistema di e-commerce all’interno del negozio”.
Vi è poi lo Shopping Intelligence che, grazie a speciali ‘occhi elettronici’ che ‘guardano’ il cliente analizzandone atteggiamenti e comportamenti, consente di ottenere utili informazioni: “Per esempio, se la vetrina è più apprezzata dalla clientela maschile o femminile, oppure se un accessorio piace di più alle ragazze o alle signore”. A ciò si unisce lo Smarter Signage: “Sono immagini che scorrono sullo schermo – spiega Tronati – messaggi in successione che sono davvero quelli desiderati dal cliente che guarda la vetrina. Ciò è possibile solo se lo schermo è ‘intelligente’, in grado di riconoscere l’interlocutore. Sullo schermo intelligente scorrono quindi video adatti alla tipologia del cliente e alle reazioni che egli esprime, grazie a strumenti di analisi biometrica e visualizzazione”. Infine lo Shop Assistance: “La relazione interpersonale è l’elemento più efficace per assicurare la fidelizzazione tra cliente e il punto vendita. A tutti piace entrare in negozio ed essere subito riconosciuti, vedersi proporre solamente prodotti adatti ai nostri gusti, ricevere lo sconto. Oggi tutto ciò è possibile non solo nella piccola boutique, ma anche nei punti vendita più grandi, e persino in negozi di altre città”. Per il comparto della Moda queste sono alcune delle nuove tipologie applicative proposte da Ibm, ma le novità sono anche altre. Diverse, infatti, sono le soluzioni tecnologiche disponibili per la fase produttiva, per l’efficienza della supply chain, per l’anti-contraffazione, per l’accelerazione dei processi e per la gestione strategica dei dati: tutti elementi da cui dipendono lo sviluppo del business e la capacità competitiva sui mercati internazionali.