Abbiamo incontrato Sir Berners-Lee, l’inventore del Web, ospite agli Ict Days di Trento. Ha parlato del futuro della rete e di come la politica e l’e-government possano portare benefici ma anche rischi. L’immensa mole di dati che serviranno a far funzionare meglio il nostro mondo può infatti anche essere manipolata con la tecnologia attuale.

Sir Tim Berners-Lee, co-inventore del Web e tra i massimi esperti mondiali di tecnologia, ha svolto il 22 marzo scorso l’intervento di apertura all’incontro “Una finestra sul futuro” agli Ict Days di Trento, nel nuovo complesso residenziale Le Albere, progettato da Renzo Piano e interamente cablato in fibra ottica. Il padre del Web ha illustrato la sua visione del futuro, le potenzialità ma anche le minacce di una società sempre più interconnessa e globale. “Il vero potere sarà nell’accesso esteso e capillare ai dati, a come questi vengono gestiti e manipolati, ha spiegato. Ciò potrebbe condurre a migliorare i servizi che i governi e le imprese saranno in grado di erogare ai cittadini, o ai clienti, ma anche a tentativi d’instaurare nuove e più sottili forme di controllo sociale”. Per questo occorre in primo luogo “vigilare sulla libertà e la neutralità del Web, così come su quella della stampa”, come forma diretta di garanzia democratica. I governi tenderanno ad un utilizzo sempre più ampio ed efficiente degli strumenti tecnologici, per stare al passo coi tempi, e l’augurio è che questo fenomeno dia luogo ad un e-government “più semplice da gestire, partecipato e trasparente, con costi ridotti e maggiore efficienza” e non si utilizzino le potenzialità dei mezzi per spiare i cittadini o per influenzarne in modo indebito scelte e comportamenti. Gli open data e i dati personali dovranno essere accessibili in rete e utilizzati nelle forme dovute per migliorare la qualità della vita, sia in ottica di servizi pubblici che di aziende e business, rispettando comunque sicurezza e privacy. La centralità della persona e la sua dignità dovranno essere il vero fine di ogni tecnologia per l’utilizzo dei dati.

 

Internet delle cose e braccialetti

Un ruolo importante in questo contesto potrà naturalmente essere giocato dall’Internet of Things e dai suoi sviluppi, in cui un’unica rete globale connetterà persone e cose e sarà possibile “dialogare” in tempo reale con ciò che ci circonda, registrando una miriade di dati che descriveranno le nostre abitudini, preferenze, il modo in cui interagiamo con l’esterno e il nostro profilo come utenti di servizi. A proposito di dispositivi “intelligenti”, Berners-Lee ha mostrato un bracciale che porta al polso e raccoglie informazioni sulla sua attività fisica. Anche la videocomunicazione è destinata a trasformarsi profondamente per regalarci la sensazione di una “presenza fisica reale” di persone che in realtà vedremo solo sullo schermo, probabilmente all’interno di “enormi sale in cui tutto sarà fatto di pixel” e l’esperienza sensoriale verrà potenziata con nuovi sistemi per interagire, anche grazie allo sviluppo delle tecnologie del body language. “Le persone vivranno sempre più la loro vita su un doppio binario, locale e globale insieme. Da una parte, la vita materiale non potrà che svolgersi nella dimensione fisica del qui e ora, all’interno della comunità umana reale. Dall’altra parte, ognuno sarà messo in grado di comunicare con persone in ogni angolo del mondo, cercando chi è più affine ai suoi gusti e interessi, e coltivando relazioni che di fatto abbattono le barriere geografiche. Questa è la comunità globale alimentata da un mondo virtuale, che però acquisirà importanza concreta sempre maggiore nella vita di tutti noi”. La presenza sul Web significherà per i cittadini del villaggio globale la possibilità di “aumentare la propria partecipazione in prima persona alle decisioni prese dal governo, fino ad arrivare a meccanismi per gestire elezioni on-line in modo maggiormente partecipativo e democratico”.

 

Idee condivise per salvare il mondo

Berners-Lee ha anche parlato di inter-creatività e di scambio di idee per risolvere i grandi problemi del nostro tempo. “Non abbiamo bisogno solo della tecnologia, ha sottolineato l’inventore del Web, ma anche di capire come possiamo contribuire a salvare il pianeta dal riscaldamento globale, dalle crisi sociali che stiamo attraversando, e per approfondire la conoscenza delle altre culture. Anche quando si parla di religione ed Islam, per esempio, al fine di smettere di combattere guerre e capovolgere la logica del conflitto in una logica, invece, costruttiva, in cui prevalga la ricerca di comprensione e il dialogo”. Berners-Lee ha invitato a spostare in avanti i limiti della propria azione per migliorare la conoscenza del mondo, e magari farsi anche qualche “stretch-friend”, amico che vive altrove, in una società diversa, ma col quale si possono trovare punti di contatto e di condivisione, annullando confini geografici che oggi stanno sempre più perdendo senso e definizioni in una prospettiva globale. “Ho inventato il Web perché fosse più semplice comunicare in modo libero e si creasse uno spazio aperto alla condivisione di informazioni e alla crescita collettiva. La rete diventerà sempre più un luogo privilegiato dove prendere decisioni, valutare e anche criticare l’operato dei governi, favorire la competizione per la qualità e allargare i confini del libero mercato. Se le decisioni d’interesse pubblico verranno prese alla luce del sole, su basi di chiarezza e di dati cui chiunque può accedere, e non a porte chiuse, questo sarà un passo avanti importante verso un’ulteriore evoluzione del complesso civile”.

Ict Days: tecnologia e innovazione in Trentino

L’evento che ha visto la partecipazione straordinaria di Sir Tim Berners-Lee è stato organizzato da Trentino Network in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, Trento RISE, Castello Spa e Iure Spa, Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler. La cornice tecnologica in cui si è svolto l’intervento del creatore del Web sono gli appuntamenti che ormai dal 2009 si tengono a Trento, gli Ict Days. L’obiettivo è “promuovere l’innovazione sociale abilitata dall’Ict per accrescere la consapevolezza collettiva delle potenzialità che il cambiamento offre alla società e al territorio”. Nel suo intervento d’apertura, il Presidente della Provincia Alberto Pacher ha sottolineato l’importanza di “creare interconnessioni di sistema, aprire alla rete e al mondo la propria identità locale, unire malghe di montagna e microchip, adottare comportamenti sostenibili e attraverso istituzioni come il nuovo Museo delle Scienze “Muse” promuovere la conoscenza di ciò che la tecnologia può offrire”. Il tema dell’identità, secondo Pacher, è centrale soprattutto in una realtà relativamente circoscritta come quella del Trentino, ma l’unico modo per conservarla in un mondo che cambia incessantemente è quello di evolvere insieme ad esso verso forme nuove di consapevolezza e cultura, trasformando saperi e mestieri locali in forme che sappiano trarre vantaggio dai grandi cambiamenti innescati dall’era in cui viviamo.